Grazie a un accordo tra la Soprintendenza del Mare e l'associazione pugliese "Albatros Progetto Paolo Pinto", i siti archeologici sommersi della Sicilia saranno accessibili anche ai subacquei non vedenti.
Il progetto, della durata di tre anni, prevede l'adattamento dei percorsi subacquei e la formazione di istruttori specializzati nei centri di immersione siciliani.
L'associazione Albatros, con vent'anni di esperienza, utilizzerà il metodo Asbi, che consente ai subacquei di identificare specie marine e reperti archeologici attraverso strumenti tattili. Inoltre, verranno realizzati modelli 3D dei siti per permettere ai non vedenti di esplorare con il tatto i reperti prima delle immersioni.
L'iniziativa mira a promuovere un turismo subacqueo inclusivo, valorizzando il patrimonio culturale sommerso della Sicilia.