Manca ormai una settimana alla terza edizione dell’Infiorata di Partanna, e nel comune belicino fervono i preparativi per uno degli eventi più attesi dell’anno. Un appuntamento che, in pochissimo tempo, ha saputo trasformarsi in un vero e proprio punto di riferimento per l’arte effimera e la devozione popolare nel territorio della Sicilia occidentale.
Quest’anno, la manifestazione si presenta con una novità importante: un giorno in più di eventi e attività, per offrire a cittadini e visitatori un’esperienza ancora più ricca e coinvolgente.
Nel corso della tre giorni – dal 20 al 22 giugno – il centro storico si vestirà di colori, profumi e suoni, grazie ai meravigliosi tappeti floreali che copriranno circa 500 metri quadrati di superficie, realizzati con dedizione da gruppi locali, parrocchie e volontari. Una cifra che colloca l’infiorata partannese tra le più estese della provincia di Trapani e tra le più affascinanti dell’intera isola.
Il programma
Si comincia venerdì 20 giugno con la creazione dei quadri infiorati, vere e proprie opere d’arte a cielo aperto, frutto di un lavoro collettivo che unisce tecnica, pazienza e spirito di comunità.
Il clou della manifestazione è previsto per sabato 21 giugno, con installazioni artistiche e visite guidate, spettacoli itineranti, musici e sbandieratori, insieme al corteo storico, che rievoca atmosfere medievali e barocche.
Domenica 22 giugno si conferma come la giornata più spirituale e partecipata. In programma ancora visite e spettacoli folk, con danzatori che animeranno le vie del centro, fino al momento più solenne e suggestivo dell’evento: la Celebrazione Eucaristica cittadina e la Processione del Santissimo Sacramento, che attraverserà i quadri infiorati tra il raccoglimento dei fedeli e lo stupore dei visitatori.
Tradizione e identità
“L’infiorata è un simbolo di rinascita culturale e identitaria per Partanna”, spiegano gli organizzatori. “Non è solo un evento religioso o artistico, ma un momento in cui la comunità si ritrova e si racconta, mettendo in scena un patrimonio fatto di fede, bellezza e partecipazione”.
Con la partecipazione attiva di associazioni culturali, scuole, artigiani e semplici cittadini, l’infiorata si è affermata come un esempio virtuoso di rigenerazione culturale dal basso. Un invito a fermarsi, osservare, respirare il profumo dei fiori e lasciarsi incantare dalla bellezza dell’effimero.