Venerdì 16 settembre alla nota trasmissione televisiva "I soliti ignoti" su Rai1 condotta da Amadeus, abbiamo avuto la possibilità di vedere Davide Marchese tra gli ignoti (Doppia canzoni di cartoni animati) e suo papà, Pietro, quale parente misterioso.
Come redazione, li abbiamo contattati per una breve intervista:
Come siete stati selezionati?Davide: Si è trattato di un piccolo colpo di fortuna. Uno degli autori del programma è stato allievo di Silvia Pepitoni, mia maestra di doppiaggio, e qualche mese fa l’ha contattata dicendole che si stava appunto per ripartire con la trasmissione e quindi, oltre alle candidature che arrivano tramite il portale della Rai, le ha chiesto di fare dei nomi tra le sue conoscenze per possibili candidati come ignoti. Silvia ha dato il mio nominativo e quello di altri due miei colleghi di corso e l’autore, una volta messosi in contatto con me e avute foto mie e dei miei insieme a delle informazioni sulla mia vita, sia personale che soprattutto lavorativa, ha presentato la mia candidatura alla produzione. Dopo qualche settimana mi è stato comunicato che io e papà eravamo stati selezionati rispettivamente come ignoto e parente misterioso.
Come è stato condividere questa esperienza?Davide: Non so se hai presente il film d’animazione Disney “In Viaggio con Pippo”, dove appunto Pippo decide di fare un viaggio con suo figlio Max tra avventure e disavventure a ripetizione. Beh diciamo che quello è in assoluto il film per antonomasia mio e di papà e ogni volta che si ha modo di condividere del tempo e quindi un’esperienza, specie se nuova, lo spirito che ci tiene uniti è proprio quello che autori e disegnatori della Disney hanno raccontato in quel film.
Per tornare a questa esperienza poi trattandosi di Roma, che di fatto è la mia città d’adozione da ormai 5 anni, è stato bello fare in un certo senso da guida a papà (quando di solito sono i genitori che guidano i figli lungo la vita) soprattutto una volta all’interno del Delle Vittorie, teatro/studio che in verità visitavo anch’io per la prima volta ma avendone già visti altri in questi ultimi anni alla fine è un po’ come se fossero un po’ tutti uguali.Pietro: Condividere e stato da sempre un nostro punto di forza.
Per me accompagnare e stare assieme a mio figlio è sempre stato il massimo che potessi avere dalla vita e questa è stata un’altra delle tante cose fatte assieme.
Davide è abituato a calcare le scene, ma per lei è stato difficile stare davanti le telecamere?Pietro: Davide da sempre è abituato a stare sul palco al cospetto del pubblico calcando scene importantissime . Ma, voglio ricordarvelo, nel mio passato anche io ho vissuto da protagonista questo tipo di esperienza in quanto ho calcato per lunghi anni i campi di pallavolo con il contatto diretto con il pubblico (specialmente quando si giocava fuori casa) che mi dava quella forza adrenalinica che mi faceva e fa stare calmo anche nei momenti particolarmente tesi . Quindi ho affrontato le telecamere con il sol pensiero di seguire fedelmente tutte le istruzioni che mi/ci hanno impartito prima dell’accensione delle stesse.
Davide, la conoscenza con Amadeus potrebbe essere l'inizio di altri progetti futuri?
Davide: A dire la verità noi Ignoti abbiamo avuto modo di vedere Amadeus solo all’inizio della trasmissione e fino a poco dopo la fine della stessa quindi non c’è stato modo di confrontarsi più di tanto se non per i consueti cordiali saluti tra lui e noi ignoti/concorrenti. È una persona a modo e, nei limiti del poco tempo a disposizione, sinceramente interessato alle nostre storie. Li papà non ha resistito al suo “vezzo” di farmi da manager chiedendogli semmai in futuro ci fosse la possibilità di realizzare qualcosa con la mia partecipazione. Come puoi immaginare, il buon Ama non ha potuto far altro che rimettere la cosa agli autori della Rai che da adesso hanno la mia scheda e i miei contatti. Come dire? Staremo a vedere ma per mia abitudine su queste cose volo molto basso e se qualcosa di buono arriva sarà sempre e comunque una sorpresa.
