Una giovane studentessa partannese si è distinta al “Premio Nazionale di Poesia “Città di Partanna – Giuseppe Tusa”, conquistando un importante riconoscimento grazie a una poesia dedicata al nonno.
Si chiama Marta Pizzo, ha 12 anni e frequenta la seconda media. La sua poesia, scritta in dialetto e dal titolo “Me Nonnu Ninu”, ha colpito la giuria per la semplicità, l’autenticità e la capacità di raccontare, con pochi versi, il valore degli affetti familiari.
La cerimonia di premiazione si è svolta lo scorso 20 dicembre 2025, nella suggestiva cornice “medievale” del Castello Grifeo, che per l’occasione ha accolto numerosi partecipanti e appassionati di poesia provenienti non solo dalla Sicilia, ma anche da altre città d’Italia.
Marta coltiva da tempo la passione per la scrittura, affiancandola allo studio della musica. Ama scrivere poesie in dialetto, spesso ispirate alla famiglia e alla vita quotidiana. Nei suoi testi emerge uno stile diretto, a tratti ironico, e una sorprendente capacità di sintesi, non comune per una ragazza della sua età.
La partecipazione al premio di poesia è avvenuta su iniziativa della zia e ha rappresentato per Marta una sorpresa del tutto inaspettata.
La giuria ha apprezzato in modo particolare la genuinità del componimento e l’interpretazione, capace di coinvolgere il pubblico e di riportare alla memoria immagini semplici e autentiche legate al focolare domestico
A valutare le opere in concorso è stata una giuria composta da professionisti del settore, presieduta dal presidente Antonio Fundarò, con la partecipazione del presidente dell’associazione Il Sipario, Pietro Ingoglia, e la direzione artistica dell’insegnante Anna Maria Varvaro.
In sala era presente anche il sindaco Francesco Li Vigni, che ha salutato il pubblico e sottolineato l’importanza del Premio Nazionale di Poesia “Città di Partanna”, una manifestazione ideata e curata da anni con passione e dedizione da Giuseppe Tusa.
La serata è stata seguita con grande attenzione da esponenti del mondo della cultura, docenti, studenti, soci dell’associazione Il Sipario e da numerosi appassionati di poesia, contribuendo a creare un clima partecipe, vivo e autenticamente coinvolto attorno all’evento.
Un riconoscimento che non premia solo il talento di una giovane studentessa, ma ribadisce anche il valore della poesia come strumento di memoria, espressione e identità culturale.
La serata è stata arricchita da momenti musicali con la violinista Maria Teresa Clemente e da spazi di leggerezza e comicità grazie al cabarettista Antonio Panzica.
Di seguito, la poesia di Marta:
“Me Nonnu Ninu
Vi presentu a me nonnu Ninu
tantu spertu
ma assai scantulinu
su la so lingua camina sempri la parola morti,
poi però si pigghia li gocci e torna cchiù forti.
L’atrù jornu a lu matrimoniu di Vita Maria,
natru cristianu paria!
A li voti si strincia lu cori
e so soru Pina dicia...
“cchissu a momentu mori !!!!”
Cu mia, iddu s’arricria,
e poi fa ’nfueddiri a me nonna Maria,
tra cori cavudi e citrosodina
facemu festa ’nta la so cucina!
cu so niputi Nicoletta,
su ’nna coppia perfetta
infatti grazie a idda
’nun fuma cchiù la sigaretta.
Tra cantati e passiatì
ni passamu li megghiu iurnati
fino ’nni Ancilieddu emu ad arrivari….
ma ancora lu bagnu ni la so piscina ’nnama a fari!
Caru nonnu,
anchi si fa sbulluniari a me nonna Maria
’nun cancia lu beni chi provu pi tia!”