Caffè Stassi: un bar con una storia da raccontare

(Il Caffè Stassi protagonista del mese di marzo del calendario di Partanna ‘mpinta a mala banna)

Redazione Prima Pagina Partanna
Redazione Prima Pagina Partanna
31 Marzo 2022 11:40
Caffè Stassi: un bar con una storia da raccontare

Sedersi al tavolino e sorseggiare un caffè nel proprio locale preferito è una delle attività più ordinarie e diffuse compiute ogni giorno da milioni di persone. Mamme che lasciano i figli a scuola e si vedono per fare colazione, lavoratori in pausa, persone in giro per sbrigare cose che cercano quei cinque minuti per rilassarsi con una pasta, un caffè o un succo, pensionati per cui stare al bar è stare a casa, mamme con i piccoli che poi si fermano al bar per salutare qualcuno e fare due chiacchiere di fronte ad un gelato.

Sta arrivando il tempo dei gelati e nei bar si vedranno tanti ragazzi e famiglie. Di fatto aspettiamo che i bar mettano fuori tavolini e sedie per avere la certezza che la bella stagione è arrivata. Tra i bar che sono particolarmente frequentati e apprezzati e che si sta organizzando per allestire lo spazio fuori è il CAFFE’ STASSI. Chi non conosce questo bar? Nessuno. Impossibile venire a Partanna e non sentirlo nominato tra i bar del nostro comune. Bar in un posto strategico, piccolo ma pieno di qualità, delizie e calore.

Al bancone spesso ci accoglie un ragazzo educato, timido, a modo che ascolta le richieste e con gentilezza asseconda, mai invadente e sempre rispettoso; lui è Claudio Linguagrossa un ragazzo che si muove controcorrente rispetto ai coetanei lavorando in un posto in cui si fatica e si suda. Talvolta al bancone ad accoglierci è la signora Daniela Di Gregorio, sempre sorridente e veloce e attenta. Una donna, madre, dietro il bancone fa intendere quanti sacrifici richieda questo lavoro. In giornate particolarmente gravose arriva anche il pronto aiuto di Alessandra, altra giovane ragazza responsabile che si sacrifica sorridendo.

Dietro “le quinte” c’è lui, il proprietario Giuseppe Stassi e lei, la new entry, Antonella Cascio. Giuseppe Stassi, che è uno sportivo, un runner ed ama il Rally, è la mente organizzativa del suo Caffè, lui timido e riservatissimo è sempre in laboratorio a lavorare materie prime e a pensare nuove proposte pasticcere da proporre alla clientela. Lui che ha imparato il mestiere da ragazzo mette tutto il cuore nel realizzare una pasticceria degna di questo nome. Chi conosce il settore lo sa: la pasticceria è arte, è sacrificio, è devozione.

E poi lei, Antonella, una donna piena di vita, di allegria, di spirito di sacrificio. Non c’è una volta che la si incontra e lei non sorride…sorride alla vita ed è contagiosa, lei però è sempre in laboratorio con il “capo”. Lavorare in un bar che fa pasticceria e panineria è un lavoro tosto. Cercare di stupire e sorprendere i clienti è un lavoro serio che richiede oltre che fantasia anche costanza e impegno. Intanto il Caffè Stassi si fa forte dei suoi cavalli di battaglia come le arancine bomba con crema di cipolle e salsiccia o i cannoli o cassatelle fatti ancora con la ricetta di famiglia e decisamente tradizionale.

Insomma che dire…la squadra è ben attrezzata non mancano spontaneità, autenticità, gioco ma anche grande forza di volontà. Ecco c’è una cosa che ritengo doveroso dire. In questi due anni il Caffè Stassi ha dovuto affrontare tante salit, quindi, alla difficoltà connaturata alla vita propria del bar si sono aggiunti pensieri e preoccupazioni per fatti legati alla famiglia, il tutto ovviamente aggravato dal fattore Covid. Eppure, ed in questo la mentalità sportiva fa la sua parte, Giuseppe Stassi si è messo al timone e con tenacia e buona volontà continua a navigare affidandosi alla sua squadra.

Il Caffè Stassi ha una sua storia che cammina con la storia del bar pasticceria che si sta scrivendo...e quando si lavora condividendo progettualità e sacrificio l’affiatamento è assicurato e la storia da scrivere diventa sempre più interessante.

“Bar. Il tintinnio delle tazze. Il vocio della gente. Il barista che sorride. Abitudini e traiettorie diverse che per un attimo si incrociano e si guardano. Il calore che spande un bar è una dote preziosa per tutti” (Fabrizio Caramagna)

Maria Elena Bianco

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