"Quando si tratta di noi non dedicateci un minuto di silenzio...piuttosto BRUCIATE TUTTO!".
Questa una frase che ha recitato una delle attrici e che ha squarciato il silenzio religioso con cui il pubblico ha seguito parola dopo parola.
Questo è successo ieri sera nei locali del Castello Grifeo alle 17:30: è andato in scena A porte aperte, scritto e diretto dalla brava Maria Grazia Catania.
La saccense ha dimostrato di essere artista sensibile e particolarmente attenta al sociale.
É stato messo in scena un dramma in cui le donne raccontano la ferita, il dolore, l'impotenza, la soggezione, l'umiliazione, la violenza, la morte.
Una rappresentazione efficace, che arriva dritta al pubblico, che fa commuovere e fa riflettere.
Il pubblico presente è stato tutto il tempo in religioso silenzio perché impossibile era distrarsi.
Tutte le donne rappresentate hanno raccontato una storia dolorosa.
"Una rappresentazione che dovrebbe essere portata nelle scuole. Grazie per quello che avete messo in scena, da uomo tutt'oggi mi vergogno di certi uomini. Non ci rappresentano ma ci sono, e dobbiamo cambiare le cose. Sensibilizzando", queste alcune parole del sindaco Francesco Li Vigni che emozionato ha partecipato a tutto l'evento insieme agli assessori Valeria Battaglia e Roberto De Gennaro e al vicepresidente del Consiglio, Ernesto Raccagna.
L'amministrazione di fatto fa la sua parte per prendere e mantenere la posizione su una tematica così drammaticamente
attuale.
Gli attori, tutti provenienti da Sciacca, hanno dimostrato talento e sensibilità.
Cameo da parte del piccolo Antonino Guzzo, che in scena ha rappresentato le nuove generazioni, il futuro.
Al futuro guarda questa opera, ai giovani che devono imparare da subito che nessuno è di nostra proprietà.
La Presidente della Fidapa, Maria Bianco dichiara:" Sono onorata di aver accettato questa sfida, il teatro è e deve essere sempre più divulgato perché il palcoscenico educa, insegna e alimenta empatia. Queste attrici hanno fatto commuovere ed emozionare ed hanno regalato un momento intenso di cui non sapevamo avere bisogno. Mi impegnerò a portare questa opera nelle scuole perché i ragazzi meritano occasioni cosi: forti, dirette e incisive. Abbiamo il dovere di parlare chiaro.
Ringrazio la regista e tutte le amiche che hanno accettato di rappresentare A porte aperte a Partanna. La Fidapa è questo: incontro e abbraccio e assunzione della responsabilità di fare la differenza".
Il pubblico soddisfatto ha regalato un applauso lungo e sentito.
Lunga vita al teatro e al TeatroOltre.
La Fidapa anche quest'anno ha detto NO alla violenza sulle donne ed ha dimostrato sensibilità e serietà nell'affrontare una tematica così calda.
Il tutto è stato reso possibile dal maestro Rosario Guzzo, che con sapienza ha gestito luci e audio.
In scena oltre alla rappresentazione è andato anche altro: la collaborazione, la rete, l'affiatamento e l'arte.
Adesso bisogna andare fuori e gridare quel No in tutte i modi in cui è possibile gridarlo.
Bisogna gridare #senonvogliotunonpuoi.