UnLibroTiraLAltro, viene presentato: “La ballata di Iza”

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Redazione Prima Pagina Partanna
Redazione Prima Pagina Partanna
04 Maggio 2022 16:30
UnLibroTiraLAltro, viene presentato: “La ballata di Iza”

Il circolo dei lettori, per la consueta rubrica UnLibroTiraLAltro presenta il romanzo "La ballata di Iza"

di Magda Szabó

Ed. Einaudi

Dopo aver letto "La porta" di Magda Szabó ed esserne rimasta affascinata temevo l'incontro con un altro suo scritto perché pensavo che in quell'opera l'autrice avesse raggiunto l'acme. E ho quindi temporeggiato l'approccio a "La ballata di Iza" della stessa autrice che ho appena finito di leggere.

Che dire questa storia ed i suoi personaggi mi hanno soggiogato.

Quando Vince, padre di Iza e marito di Etelka, muore, si rende sempre più manifesta per le due donne la difficoltà di consolarsi a vicenda e di esprimere i propri sentimenti: il dolore per la comune perdita in primis, ma anche le aspettative per il futuro. Se Etelka appare come una vecchina indifesa, debole, che con il marito perde il focus, il senso stesso della vita, Iza è una giovane di successo, pratica, che si rimbocca le maniche e fa quanto c’è da fare. Eppure, nonostante sia ammirata dai colleghi e l’orgoglio per i genitori, Iza è una donna algida.

Non lascia trasparire nessun tipo di sentimento – come d’altronde nulla ha lasciato trasparire dopo il divorzio dal marito Antal. E men che meno dà segni di comprendere le necessità della madre, né sa leggere il suo malessere al di là delle parole. Che fa allora? La sradica di sana pianta dal suo paese di provincia, dalla sua casa, dalle sue amicizie, dalle sue abitudini. Fa il suo dovere di figlia, ma lo fa senza la minima empatia. "Ogni giorno si ripeteva che Iza non l’aveva lasciata sola nella sua vecchia casa, aveva sistemato ogni cosa al suo posto, le aveva impedito di lavorare, si prendeva cura di lei, la ricopriva di doni.

Dopo piangeva, a lungo, piena di vergogna, perplessa.”

Un muro di frasi non dette, di sottintesi per niente scontati, di esigenze non espresse ma anzi represse. Le due donne sono microcosmi che gravitano l’uno intorno all’altro senza riuscire a sfiorarsi e, tantomeno, a comunicare.

gli occhi blu di Etelka sono muti per Iza che, trincerata dietro le proprie certezze e assorbita dai propri impegni, non riesce a leggere il disagio e la profonda frustrazione della madre. “Ormai era insensibile, gli eventi erano come una parte del corpo che viene amputata sotto anestesia”. L’incapacità di comunicare che separa Iza ed Etelka assurge a modello della più generale incomunicabilità generazionale. Le due donne rappresentano mondi diversi, uno passato, fatto di affetti e buoni sentimenti, e l’altro moderno, metropolitano, frenetico, una dimensione in cui non c’è tempo per il dialogo.

La costruzione caratteriale delle due protagoniste avviene poco alla volta, disseminando qua e là tasselli, aneddoti che aiutano a delineare la loro psicologia. Per il lettore, man mano che scorre le pagine del romanzo, impossibilitato in alcun modo ad aiutare Etelka, cresce sempre più il senso di impotenza da una parte e di oppressione dall’altra, fino all’inevitabile epilogo dal tono drammatico.

La Szabó, tocca corde davvero profonde dell'animo umano con questo romanzo, perché smaschera le ipocrisie e gli egoismo che si annidano anche nelle confortanti stanze della famiglia. Da leggere assolutamente.

Recensione Leonarda Paladino

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