Un’altra attività chiude a Partanna ed un’altra volta sogni e sacrifici finiscono dietro una scritta vendesi.
Un’altra attività chiude i battenti nel nostro comune di Partanna. Ennesima attività storica abbassa definitivamente la saracinesca. Ormai da qualche anno, ancor prima dell'emergenza sanitaria, nel nostro comune il cosiddetto commercio di vicinato aveva iniziato ad annaspare. Attività che, per vari motivi, cessano la loro attività e quando quella saracinesca si abbassa definitivamente si crea la consueta scia di ricordi e di riflessioni sul perchè un commerciante abbia deciso di alzare bandiera bianca. Si pensi alla chiusura della storica lavanderia ed alla scritta Vendesi in un bar del centro.
Adesso l'ennesima chiusura dell’edicola “Il Toscano” proprio al centro della via principale. Io per prima, che non sono partannese di origine ma di adozione, passando con l’auto davanti l’edicola, provo una grande tristezza, un certo dispiacere. Mi manca vedere persone con il giornale in mano o famiglie che accompagnano i figli a comprare qualcosa. Lo penso io, figuriamoci chi quell’edicola la conosce e l’ha frequentata da sempre. Bisogna ammettere che una certa fatica commerciale sta nel tempo diventando una falce.
E’ necessario maggiore rispetto nei confronti della categoria dei commercianti. Servono interventi preventivi, che se supportati e realizzati possono evitare, forse, (poche possibilità sono da preferire al nulla) la mattanza di attività commerciali che decidono di chiudere. Per precisione va detto che non sempre la chiusura coincide con la pensione raggiunta del titolare. Quello che mi sento di mettere nero su bianco è ce molto spesso non si pensa che quando si chiude un negozio si pone fine a dei sogni, a delle aspettative, non si pensa che vengono improvvisamente strozzate tutte le fatiche collezionate negli anni.
Vengono vanificati sacrifici, impegno, denaro e tutto il tempo dedicato. E’ necessario chiedere e pretendere maggiore attenzione per i bisogni dei commercianti, bisogni che già gridavano aiuto e che il lockdown e la pandemia hanno messo completamente in ginocchio. A nessuno piace stare in ginocchio, nessuno. Essere commercianti oggi è dura, bisogna dirlo con serena onestà, sono lasciati troppo soli. Tanto di cappello per chi decide di aprire una attività, come ad esempio il nuovo locale Aperitosto sempre al centro.
Il mestiere del commerciante oggi più che mai è ancora più complicato e purtroppo amare solo il proprio lavoro non è più sufficiente. La messa in vendita dell’edicola, ultima chiusura dopo quelle menzionate precedentemente, deve far riflettere tutti e soprattutto l’amministrazione che deve far voce grossa se serve anche alla Regione e sostenere in qualche modo questi commercianti prima che esausti decidano di porre fine a sogni, sacrifici ed entusiasmo.
Maria Elena Bianco