Tentata truffa telefonica a Catania: arrestati due giovani per estorsione a donna di 80 anni

La vittima, grazie alla campagna di sensibilizzazione della polizia, ha reagito prontamente, evitando la truffa.

Redazione Prima Pagina Partanna
Redazione Prima Pagina Partanna
24 Marzo 2025 13:15
Tentata truffa telefonica a Catania: arrestati due giovani per estorsione a donna di 80 anni

Due giovani, un 21enne di Catania e un 24enne di Ragusa, sono stati arrestati dalla polizia con l’accusa di tentata estorsione ai danni di una donna di 80 anni. I due avevano cercato di truffarla, convincendola che suo figlio fosse stato coinvolto in un grave incidente stradale in cui sarebbe morta una donna incinta. Per evitare l'arresto del figlio, la donna sarebbe dovuta intervenire subito, consegnando gioielli e oggetti di valore a un "emissario" che si sarebbe recato a casa sua.

La truffa, però, non ha avuto il successo sperato grazie alla prontezza della vittima. La donna, che aveva già ricevuto informazioni su come riconoscere le truffe grazie alla campagna "Insieme per la sicurezza" della polizia, ha reagito tempestivamente. Mentre era ancora in linea con il presunto "comandante della polizia", ha mandato un messaggio alla figlia chiedendole di avvisare immediatamente le forze dell’ordine.

Pochi minuti dopo, gli agenti delle Volanti sono arrivati a casa dell’80enne, ancora al telefono con il truffatore. Durante l'operazione, hanno arrestato il 26enne, che si era presentato davanti alla porta della vittima per raccogliere la "somma promessa". Poco dopo è arrivato anche il 21enne, che, entrando in casa della donna, ha chiesto di ritirare la borsa con i preziosi. Anche lui è stato arrestato.

I due sono stati accusati di tentata estorsione, in quanto avevano minacciato la donna dicendole che suo figlio sarebbe stato arrestato se non avesse pagato. Le indagini hanno rivelato che i due facevano parte di una rete criminale che utilizzava dei "corrieri" per raccogliere il denaro e gli oggetti di valore dalle vittime, in cambio di una percentuale del ricavato.

Il 26enne è stato condotto in carcere, mentre il 21enne è stato messo ai domiciliari. I provvedimenti sono stati convalidati dal giudice, che ha riconosciuto la gravità delle accuse.

Questa operazione conferma l’importanza della collaborazione tra cittadini e forze dell’ordine, che consente di smascherare tentativi di truffa e proteggere le persone più vulnerabili.

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