SOS cercasi lavoratore stagionale! E nessuno risponde

Ma perché non si trovano più stagionali...

Redazione Prima Pagina Partanna
Redazione Prima Pagina Partanna
18 Luglio 2022 17:50
SOS cercasi lavoratore stagionale! E nessuno risponde

Capita sempre più spesso di leggere qua e là su Facebook, e non solo, imprenditori che cercano personale, anche stagionale, e che poi si lamentano per l’immane fatica di trovare davvero qualcuno. E alla fine la storia che emerge è sempre la stessa: “Imprenditore X disperato non trova lavoratori!!!. E’ davvero la pigrizia la prima causa della difficoltà di reperire personale? O ci sono altri motivi, e se si quali? Ricordo perfettamente che quando ero più giovane, diciamo in piena adolescenza o appena adulta, che diversi ragazzi soprattutto d’estate cercavano lavori per soddisfare diversi bisogni quale quello di imparare un mestiere, di tenersi occupato una volta finita la scuola e poi ovviamente quello di avere un minimo di indipendenza economica.

Chiara in mente questa scena: mio fratello torna a casa felice ed orgoglioso perché si era comprato con i soldi ottenuti dal lavoro in lattoneria una radio nuova e bella dove poter mettere le cassette. Altri tempi certo, e di certo anche altri genitori ma quello sguardo orgoglioso è intatto nel ricordo. Quindi all’epoca datori di lavoro e lavoratori in qualche modo si sapevano incontrare. Al netto delle nuove normative che appesantiscono la burocrazia e non solo del datore di lavoro oggi, resta un dato di fatto: in diversi campi si fatica a trovare persone (giovani e meno giovani) che vogliono lavorare! L’ho letto in relazione alla ristorazione, ai bar, alle falegnamerie, alle lattonerie, attività commerciali varie.

Perché i giovani non riescono ad avere quella voglia, quella “fame” come mi diceva mio padre. Ripeto quanto detto prima e aggiungo qualcosa: Imprenditore X disperato non trova lavoratori, i giovani preferiscono rimanere a casa col Reddito di cittadinanza. Questo è quello che rimbalza sempre nei social, per due motivi. Primo, l’arrivo dell’estate, che è il periodo in cui aumentano gli annunci per i lavoratori stagionali. Secondo, e lo menziono solo per dovere di cronaca l’annuncio del leader di Italia Viva Matteo Renzi di voler organizzare un referendum abrogativo del Reddito:”È diseducativo”, ha detto, perché impigrirebbe i giovani e li spingerebbe a rifiutare offerte di lavoro, sicuri di avere comunque un reddito mensile dallo Stato.

I giovani o non hanno esperienza o si adagiano sul RdC. Bella stima che abbiamo di loro eh…Ora, il discorso a mio avviso si fa delicato e anche pericoloso perché fatico sia a pensare che i giovani italiani non vogliano fare niente sia pensare che tutti, ma proprio tutti, vogliano lavorare. Le generalizzazioni mi fanno paura. Da sempre. Tra i giovani, come per qualunque altra categoria, ci sono umili e ci sono presuntuosi, ci sono infaticabili e ci sono sfaticati, ci sono operosi e ci sono schizzinosi.

E’ che forse siamo tra i meno bravi a mettere in contatto chi cerca lavoro con chi lo offre. In gergo si chiama «skill mismatch»: un disallineamento tra le abilità che impariamo a scuola e quelle che ci vengono richieste nel mondo del lavoro. E c’è che siamo tra i meno bravi a cercarlo, un lavoro: moltissimi lo fanno ancora attraverso il passaparola, ma anche questo a volte non funziona. O si è troppo preparati o non lo si è per nulla. Devo anche dire che siamo bravi con il lavoro in nero.

Inoltre un altro aspetto da non sottovalutare (anzi) è che gli stipendi si sono abbassati, troppo. Può succedere che ci si blocchi di fronte alla possibilità di lavorare tutta la settimana di fronte ad uno stipendio misero e, facendosi due conti, si preferisca un lavoretto a nero e il RdC. E’ anche vero che la cultura del sacrificio e della gavetta è andata davvero a farsi friggere. Ricordo a me stessa che uno degli obiettivi del Reddito era anche fare da concorrenza ai salari, e spingere gli imprenditori ad alzare l’offerta economica per i giovani ma questo obiettivo è stato fallito miseramente.

E insomma, se il Reddito di cittadinanza con i suoi 561 euro mensili di media è davvero capace di fare concorrenza ai salari offerti dagli imprenditori, il problema sono i salari, mica il Reddito. Perché il sacrificio lavorativo ha un senso solo se è temporaneo e funzionale a un futuro migliore. Se non c’è possibilità di futuro migliore, smette di essere sacrificio e si fa masochismo, forse. Siamo dentro tempi bui, che purtroppo si faranno più bui, tempi in cui ci aspettano inflazione, costi dell’energia in aumento e oltre 2 milioni di lavoratori che lavoreranno a 6 euro netti all’ora fuori da qualsiasi protezione contrattuale.

Cosa fare??? La cosa migliore che possiamo fare è evitare le generalizzazioni, colpire gli abusi, lavorare affinchè migliori l’incontro di domanda e offerta, educare i giovani a cercare impiego efficacemente e le aziende a offrirlo dignitosamente. Ci vuole un lavoro efficace su più livelli. Solo così credo che possiamo salvare, o almeno provarci, una generazione che lavorativamente rischia di perdersi. E magari creeremo più reddito (ovviamente non di cittadinanza).Da madre di due bimbi chiudo questo pezzo molto amareggiata…molto.

Maria Elena Bianco

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