Niente apertura del centrodestra al presidente del Libero Consorzio di Trapani, Salvatore Quinci. La risposta secca è arrivata subito dopo il suo appello a collaborare all’interno di un “governo di salute pubblica”. L’appello di Quinci era un invito alle sigle di centrodestra a trovare un minimo di unità, anche considerando che il suo schieramento si è presentato, in questa fase, con una coalizione di centrosinistra, includendo partiti come il PD, il M5S, il PSI e Italia Viva, raccogliendo anche voti provenienti dal centrodestra stesso. La nota del centro destra è firmata dai segretari provinciali di partito Eleonora Lo Curto (Lega), Maurizio Miceli (FdI), Toni Scilla ( FI), Giacomo Scala (DC), Maria Pia Castiglione (Noi Moderati) e Salvatore Montemario (Grande Sicilia), unitamente ai consiglieri provinciali eletti in quell’area: Maurizio Miceli, Saverio Messana, Alberto Mazzeo, Giuseppa Corbo, Vito Milazzo, Alessia Rizzo e Walter Alagna.
Unico consigliere provinciale di centro destra a non firmare è stato Enzo Sturiano che si è astenuto; Sturiano, ricordiamo, è stato eletto nella lista di Forza Italia e rappresenta l’area del deputato Stefano Pellegrino. Ecco quanto si legge nella nota congiunta: “L'appello del presidente del Libero Consorzio di Trapani, Salvatore Quinci, al centrodestra per formare un "governo di salute pubblica" appare il maldestro e surreale tentativo di confondere ancora le acque e mistificare la realtà.
Quinci continua a definirsi il candidato eletto di una lista civica, negando di fatto la sua appartenenza al campo largo che riunisce tutti i partiti di sinistra. A beneficio di tutti, alleati, simpatizzanti e consiglieri eletti, ricordiamo che "la salute pubblica" non va confusa con la "salute politica" di qualcuno.
I tentativi di vestire con nobili intenzioni le ambizioni personali sono operazioni vecchie, scontate e prevedibili che ci lasciano a dir poco indifferenti se non proprio indignati. Il centrodestra ha una chiara e coerente visione politica che i cittadini hanno premiato sia a livello nazionale sia a livello regionale, e non c'è alcun dubbio che se al voto si fossero recati tutti gli elettori dei 25 comuni avrebbero scelto l'avvocato Lentini, presidente indicato dai partiti di centrodestra. Purtroppo così non è stato e Quinci ora si ritrova a governare senza una maggioranza politica.
Per tutto ciò rinviamo al mittente l'offerta di condividere azioni di governo che legittimerebbero il suo tentativo di collocarsi oltre le coalizioni e soprattutto oltre la propria coalizione di sinistra. Quinci inizi a governare se ne è capace, passi dalle parole ai fatti, indichi il proprio vice e la sua giunta e cominci ad amministrare. A distanza di oltre un mese e mezzo dalla sua elezione, dopo essersi lanciato in incaute critiche e pesanti polemiche contro partiti e figure di primo piano del centrodestra, senza operare il ben che minimo tentativo di mettere le mani in questo sfortunato Ente, Quinci tenta la carta dei toni concilianti, della richiesta d'aiuto e della condivisione delle responsabilità ai partiti del centrodestra, evidenziando così tutta la sua debolezza, il malcelato furbesco tentativo di mascherare di civismo la sua appartenenza politica a sinistra e soprattutto tutta la sua difficoltà a navigare in acque politiche chiare e cristalline.
Per quanto ci riguarda stia tranquillo, eserciteremo con rigore e attenzione il nostro ruolo a beneficio del territorio e dei cittadini di questa provincia”