Carissimi, bambini, fanciulli, ragazzi, genitori, ho il piacere ancora una volta di scrivervi. Vi porgo un affettuoso saluto e l’ augurio che possiamo ritrovarci, tutti, nel più breve tempo possibile, per stringerci la mano e riabbracciarci e a voi ragazzi che possiate essere al più presto fra i banchi di scuola, con i vostri docenti, con i vostri compagni, per raccontarvi come avete vissuto questa angosciosa esperienza e quali insegnamenti ne avete tratto. Il periodo che stiamo vivendo è in un periodo molto triste, con lutti, sofferenze e difficoltà economiche in molte famiglie, un periodo molto incerto: tutti quanti incollati al televisore per scrutare l’andamento delle curve dell’epidemia globale, in attesa della loro discesa liberatoria.
Dalle parole della Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, sembra non si preveda un rientro immediato a scuola. Non abbiamo alcuna certezza. Desidero rivolgermi ai genitori. In questi giorni siete chiamati ad affrontare mille e pesanti problemi, non solo quello della protezione dei familiari dal contagio del Coronavirus, ma anche i problemi che ne conseguono, uno fra tanti, quello dell’organizzazione familiare e quindi anche quello della gestione del rapporto con la scuola e dei compiti a casa dei vostri figli.
Non preoccupatevi. State tranquilli. Questo, di certo, non deve costituire problema. Però, è pur vero che non possiamo fermarci, dobbiamo continuare, nonostante tutto. Dobbiamo riprendere il percorso educativo che abbiamo iniziato, noi e voi, nella collaborazione e nel dialogo, in una forte e stretta alleanza. Io ci sono. Ci sono sempre per voi. Potete scrivermi tramite indirizzo di posta elettronica, istituzionale o personale: tpic82400t@istruzione.it, v.biundo@libero.it .
Io vi risponderò, così come ho sempre fatto. Da alcune lettere che ho ricevute, ho colto che molti di voi sono in grande apprensione. Compiti, forse in sovraccarico, WhatsApp, skype, edmodo, video lezioni, e, adesso, anche piattaforma Cisco WEBEX Meetings sembra abbiano arrecato ansia e preoccupazione, ossessionando i vostri figli e consequenzialmente voi genitori. Ma ciò non deve accadere. Mi sono confrontata, ampiamente, con tutti i docenti e non ho raccomandato altro.
Non sono, certamente, la quantità dei compiti e il tempo lungo dei collegamenti a determinare la qualità degli apprendimenti e l’efficacia della relazione docente-discente, soprattutto nella situazione che stiamo vivendo. Però, è anche certo, cari genitori, che occorre far capire ai ragazzi e ai bambini che questo non è un tempo di vacanza spensierata ed occorre continuare con l’impegno nello studio e nelle attività scolastiche. Io desidero rassicurarvi e tranquillizzarvi.
Cerchiamo una soluzione condivisa. I docenti stanno sperimentando e si stanno sperimentando: maestri e professori compresa la dirigente stanno imparando anch’essi! Questa è l’occasione “ propizia ” per sviluppare le competenze digitali di grandi e piccoli. I docenti non vogliono e non possono venir meno al loro ruolo, e si ritrovano affaccendati a preparare lezioni, power point , video, anche torte per dare nozioni di matematica. Credetemi, forse hanno, inconsapevolmente, ecceduto ma la loro intenzione è stata quella di mantenere aperto il canale della comunicazione con i propri alunni, nel desiderio solo di far sentire la loro vicinanza anche se a distanza, di ricostruire una relazione empatica, come base sicura per suscitare curiosità cognitive e invogliarli ad impegnarsi, per ridare senso allo studio e alla scuola “che non c’è”.
Cari ragazzi, mi rivolgo adesso a voi. Lo studio è importante. Lo studio non vi fa sentire soli e annoiati, ma soddisfatti, perché costruisce sapere. Il sapere è una grande risorsa. Lo è in generale, ma ancor più in tempi di crisi. Il calendario di impegni, prefissati giorno dopo giorno, non vuole ossessionare ragazzi e famiglie, ma intende creare una nuova routine, un ritmo giusto per le giornate dei nostri ragazzi. Non è affatto rigido e può non essere osservato in ogni sua parte. È finalizzato solo all’assegnazione e distribuzione dei tempi ai docenti per le varie discipline, per evitare sovrapposizioni di attività, accavallamenti di collegamenti e incursioni di collegamenti inopportuni nelle varie ore della giornata.
Non è detto, assolutamente, che si debbano effettuare tutte le ore e in tutte le giornate. Qualche giornata potrebbe essere lasciata libera, da dedicare alla riflessione sui contenuti trattati o alla lettura di un bel libro o a dei giochi matematici o alla libera espressione dei ragazzi, arte musica ecc… . La sovraesposizione dei ragazzi al computer deve essere evitata e si comprende benissimo che il corredo tecnologico in famiglia è insufficiente a coprire le esigenze di tutti, soprattutto nelle famiglie con più ragazzi in età scolare e con i genitori impegnati nel lavoro agile. A tal proposito, comunico che la scuola, per la secondaria di 1° grado e per la primaria, ha già iniziato a consegnare i dispositivi informatici agli alunni che, per difficoltà economiche, ne sono privi.
Se i docenti hanno esagerato nell’ impegnare i ragazzi, allora ripenseranno le attività da far fare loro e ridurranno i tempi di connessione, soprattutto nella primaria. I docenti sanno ascoltare le famiglie e leggere i bisogni dei propri alunni, in particolar modo degli alunni in difficoltà e in disabilità. Questi ultimi, oltre ad avere l’attenzione da parte dei docenti curriculari, sono guidati costantemente dagli insegnanti di sostegno. Al centro della didattica a distanza non c’è e non ci potrà essere il programma da svolgere, bensì la relazione da intessere con i propri alunni e il loro ben-essere.
Carissimi genitori, nessuno di noi aveva mai assistito, fino ad oggi, alla chiusura di tutte le scuole della Repubblica e per così tanto tempo. Viviamo un momento di grande spaesamento e angoscia. Non eravamo preparati ad affrontare una simile emergenza. Cerchiamo di affrontarla insieme, perché insieme siamo più forti. Cari genitori, non preoccupatevi eccessivamente dei compiti e dei programmi di scuola dei vostri figli, dei collegamenti a internet a singhiozzo, degli esami di terza media.
Occupiamoci, invece, perché nostro compito, come adulti, noi come scuola e voi come genitori, di educare i bambini e i ragazzi ad affrontare le emergenze e a gestire le emozioni senza lasciarsi travolgere da ansie e paure. Non è affatto facile, ma, con il dialogo e la collaborazione, accettiamo insieme la sfida! Che possiate trascorrere questo periodo, anche se drammatico, con serenità e coraggio. STIAMO A CASA E RISPETTIAMO CON RIGORE LE REGOLE PER UNA CORRETTA PREVENZIONE Tanta cordialità.
La vostra dirigente scolastica Vita Biundo