La cancellazione di tre ditte dagli elenchi dei fornitori di beni e servizi, e l’interdizione delle attività per altre quattro aziende. Sono i risultati delle iniziative poste in essere dalla Prefettura di Trapani, a tutela dell’economia legale con il contrasto delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico del territorio provinciale.
Il Prefetto, Daniela Lupo, nel corso di questo mese di aprile, ha disposto la cancellazione di tre ditte nel settore dei “Servizi funerari e cimiteriali”, dagli elenchi di fornitori di beni e prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa (White List), istituiti presso la stessa Prefettura per i settori maggiormente a rischio.
“L’iscrizione nei predetti elenchi – è spiegato in una nota della Prefettura – costituisce la modalità obbligatoria attraverso la quale le Stazioni appaltanti, indipendentemente, dall'importo del contratto o sub contratto, acquisiscono la documentazione antimafia prevista dall’art. 84 del Decreto Legislativo n. 159/2011 e successive modifiche ed integrazioni (“Codice Antimafia”) nei confronti delle imprese operanti nei “settori a rischio”, tra i quali rientrano anche le attività svolte dalle predette ditte. I provvedimenti in parola – continua la nota – sono correlati alla recente attività dell’Autorità Giudiziaria”; quella riguardante la gestione dei servizi cimiteriali a Trapani, che ha portato a due arresti e all'esecuzione di tre misure di interdizione per tre imprese di onoranze funebri trapanesi.
Il Prefetto, inoltre, ha adottato quattro “provvedimenti antimafia di contenuto interdittivo sul conto di altrettante ditte dedite alle attività di costruzioni di edifici, allevamento di bovini e ovini, consulenza amministrativa”, con sedi rispettivamente a Marsala, a Mazara del Vallo e ad Alcamo.