Salemi, il 3 novembre la messa in suffragio dei 600 colerosi morti nel 1837

Redazione Prima Pagina Partanna
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01 Novembre 2019 17:29
Salemi, il 3 novembre la messa in suffragio dei 600 colerosi morti nel 1837

Una messa "speciale" quella che sarà celebrata il 3 novembre in suffragio degli oltre 600 Colerosi morti a Salemi nel 1837. Come ogni anno, ormai da otto anni, in questa data si ricorda infatti la tragica morte, dovuta all’epidemia di colera, che colpì tra le tante città d’Italia anche Salemi, mietendo centinaia di vittime. La terribile malattia, a partire dalla Russia, colpì tutta l’Europa, attraversando la Germania, la Francia e tutto lo Stivale italico, arrivò fin sulle colline di Salemi alla fine dell’agosto dello stesso anno, provocando lutti e disperazione in larghi strati della popolazione, nella maggioranza dei casi tra i più poveri e i poco protetti.

Per una disposizione appositamente emanata dalla Diocesi, fu vietato il seppellimento dei colerosi nel cimitero delle città e così anche a Salemi, l'inumazione avvenne in una fossa comune lontana dal centro abitato. Sopra i corpi dei malcapitati seppelliti in contrada Serrone oltre la calce e la terra, furono poste numerose pietre e un cippo con una grossa Croce, che per secoli identificò quel luogo e quel tragico evento. Le intemperie e l'incuria, col tempo avevano quasi del tutto cancellato la memoria di questo cimitero.

Grazie però all’interesse da parte di alcuni cittadini salemitani, in particolar di Vito Surdo, rinomato medico, il cimitero dei colerosi è “riemerso dalle sue ceneri”. Da qualche anno sul sito viene periodicamente celebrata una messa in ricordo delle vittime. Stilato un progetto per il recupero dell'area, quest'anno il cimitero dei colerosi ha riacquistato una propria identità diventano nuovamente luogo di memoria e commemorazione. Sul sito, grazie alla collaborazione dei cittadini è stato rimessa la grossa Croce in ferro e ricostituito l'antico cippo.

Domenica 3 novembre dopo la messa, che verrà celebrata alle 10.30, nella chiesa del Santo Padre, dopo una piccola cerimonia di commemorazione verrà deposta sul sito una corona di fiori.   Valentina Mirto

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