Proverbi siciliani: gradi di parentela

Continua la rubrica curata da Giovanni Buscaglia con un proverbio sui gradi di parentela

Redazione Prima Pagina Partanna
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03 Febbraio 2022 11:00
Proverbi siciliani: gradi di parentela

Figghi – strigghi; niputi - corpi di cuti; nori – rattalori; enniri - boia di capizzu, cugnati – balati; amici – nimici; parenti – sirpenti; cucini – assassini; cumpari – jettali a mari; fimmini – furmini; finanza – Diu nni scanza.

Figli – striglie; nipoti – colpi di pietra; nuore – grattugie; generi- boia di capezzale; cognate – lastre di marmo; amici – nemici; parenti – serpenti; cugini – assassini; compari – buttali al mare; femmine – fulmini; finanza Dio ne scampi.

Della serie “ce n’è per tutti” tranne che per le suocere e questo la dice lunga sull’autore o autrice della classifica. Questo me lo fece notare una signora che dopo aver letto, candidamente domanda “Hanno dimenticato la categoria delle suocere?”. Quello che quest’oggi ho proposto non lo chiamerei proverbio è solo un detto o meglio è una catalogazione di parentela con accostamenti molto coloriti e per certi versi feroce.

Chi l’ha stilata sicuramente doveva essere un tipetto, un peperino con il dente avvelenato verso i parenti e non fa sconti a nessuno basti pensare all’accostamento che fa tra figli e striglie, quest’ultime per chi non lo sapesse e secondo la definizione del vocabolario, sono attrezzi a lamine parallele dentate, infisse in una tavoletta metallica o di legno, usate per asportare il sudicio dal mantello dei cavalli. Mamma mia! L’ho voluto proporre perché in varie circostanze, questo detto, lo avevo sentito citare a pezzetti, in riferimento al parente “cattivo” di turno, siccome ho trovato questa “lista” la propongo così per come mi è stata detta. Chiaramente mi dissocio.

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