Nonostante le norme restrittive in materia di Covid non si poteva non commemorare e ricordare Rita Atria. Quest’anno è stato fatto in maniera sobria lontani da passerelle e teleobiettivi perché il tempo dedicato nel porgere l'omaggio a Rita potesse far nascere riflessioni, pensieri, analisi e considerazioni che potessero stimolare ancor di più il far bene e ricercare ulteriori momenti di crescita nel pieno rispetto della legalità! La presenza limitata ad una delegazione delle istituzioni ha voluto significare un ritorno al punto di partenza, da dove si è partiti, un omaggio a colei che ha innescato il cambiamento, quel cambiamento che, nonostante qualcuno voglia dipingere forzatamente Partanna una città di trent’anni fa, oggi ha contribuito a far si che la comunità venga riconosciuta per una città nuova, libera, culturalmente avanzata e con lo sguardo proiettato al futuro.
Certamente non si deve abbassare la guardia, trovare costantemente sinergie, la collaborazione con l’associazione Libera o con altre, può servire a continuare a diffondere, soprattutto tra le nuove generazioni, messaggi di crescita culturale e di libertà, lontani da ogni e qualsivoglia condizionamento da pratiche illegali. Tra i presenti anche Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo che per primo raccolse le testimonianze della giovane Rita. 
