IL vivere serrati in casa ha ridotto ed in molti casi azzerato i rapporti sociali, che si limitano a incontri sporadici con poche persone o virtuali contatti nei social e nelle chat private. Alcuni cittadini, con molta creatività, si inventano il modo di esorcizzare il tempo e rendere meno angosciante le giornate. E’ il caso di Giuseppe La Rocca che, indossati i panni di personal trainer, raccoglie, nei balconi di Viale d’Italia, i propri vicini ed organizza un’autentica lezione di ginnastica partecipata.
Da questo improvvisato “Flash Mob” è nato un video che ha già ottenuto più di 5000 visualizzazioni su Facebook ed attirato l’interesse di canali televisivi nazionali. Il progetto viene alla luce in modo spontaneo, osservando le gesta di solidarietà e condivisione dei Flash Mob in diverse parti della penisola, per intonare l’inno di Mameli o cantare i motivi della tradizione popolare italiana,” Mister Peppe”, noto allenatore di Pallavolo, propone ai suoi vicini di casa un appuntamento sui balconi per eseguire semplici esercizi ginnici.
Da questa iniziativa nasce la produzione del video ed il parto della “ Ginnastica da Balcone”. Il “virale” filmato, che ha invaso le pagine social di tutto il paese belicino ed ampiamente varcato i confini regionali, è stato realizzato da Anna Maria La Rocca, a cui abbiamo chiesto di raccontarci del perché dell’iniziativa. - Quest’esperienza ci sta facendo riflettere molto, ci sta aiutando forse a valorizzare di più i rapporti sociali, proprio ora che ci sono stati negati. L’appuntamento sul balcone, anche se per poco tempo, è diventato un antidoto per mascherare la paura che è in noi, per non farla trasparire troppo anche agli occhi dei propri figli.
La realizzazione del video è stata dunque dettata dal bisogno collettivo di avere in mano uno strumento che attestasse ottimismo ed una caparbia volontà di farcela che è alla base dell’istinto umano. Non si poteva immaginare di certo che il video potesse riscuotere tale successo, dovuto probabilmente al messaggio di speranza che vuole trasmettere. Non sono giorni facili per nessuno di noi, soprattutto per il personale sanitario che si ritrova in trincea senza nemmeno strumenti adeguati, munito solo di tanta buona volontà.
Abbiamo tutti un compito speciale, da portare a termine attraverso il BUON SENSO, che dovrà guidare i nostri governanti e noi, nella nostra quotidianità. Di certo l’umanità dovrà fare tesoro di quest’esperienza in futuro!
Stefano Caruso