Torneranno presto in libertà i 27 indagati nell'ambito dell'inchiesta sulle logge segrete di Trapani arrestati nelle scorse settimane. Questa sera il tribunale del Riesame di Palermo ha annullato l'intera l'ordinanza di custodia cautelare emessa il 21 marzo scorso dal gip di Trapani a carico delle 27 persone, tra cui l'ex presidente dell'Ars Francesco Cascio, accusati a vario titolo di aver fatto parte di una loggia massonica segreta di Castelvetrano. La mente dell'associazione a delinquere segreta, secondo l’accusa, sarebbe stato l’ex onorevole regionale di Forza Italia Giovanni Lo Sciuto.
Cascio, pure lui ex deputato, era finito ai domiciliari per favoreggiamento perché avrebbe rivelato a Lo Sciuto l'esistenza dell'inchiesta trapanese, dopo averlo appreso da Giovannatonio Macchiarola, allora segretario del ministro dell'Interno Angelino Alfano. Il tribunale del riesame di Palermo, presieduto da Antonia Pappalardo, ha accolto il ricorso del collegio difensivo di Cascio, composto dagli avvocati Enrico Sanseverino, Roberto Mangano e Vincenzo Maria Giacona. Non si conoscono le motivazione, ma è scontato che il problema della competenza nasca dal radicamento del procedimento nel luogo in cui è stato commesso il reato più grave.
In questo caso si tratta di un presunto peculato contestato a Lo Sciuto per l'assunzione di un collaboratore al parlamento regionale. La questione è stata sollevata stamani dall'avvocato Roberto Tricoli, difensore del commercialista Gaspare Magro. Ora il ciclone dell'incompetenza si abbatte sull'intera inchiesta. Doveva essere il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo e non di Trapani a firmare l'ordinanza di custodia cautelare. Ci sarà il "liberi tutti". Il Riesame, infatti, si è preso 45 giorni per depositare le motivazione e ha trasmesso gli atti alla Procura di Trapani per le valutazioni sull'incompetenza.
Fonte Francesca Capizzi Live Sicilia Riccardo Lo Verso