Carabinieri del Ros dopo aver avviato perquisizioni nelle case dei familiari della primula di Castelvetrano ed in particolare proprio di Rosalia Messina Denaro, nome in codice “Fragolone”, condannata in primo grado a 14 anni di carcere. In corso il processo di appello ove depositato il video che mostra come in un sottofondo creato all’interno di un armadio si trovavano delle mazzette di soldi.
Ma non finisce qui, gli investigatori avevano anche scovato delle buste bianche e gialle ove lo stesso Matteo Messina Denaro aveva scritto qualcosa, insomma quella casa della sorella -ritenuta fedelissima al sodalizio mafioso- costituiva una sorta di ufficio postale per il superlatitante, in quella stessa casa d’altronde all’interno di un piede di una sedia fu scoperto un appunto sulla situazione clinica dello stesso Matteo Messina Denaro che poi portò alla sua cattura presso la struttura sanitaria “La Maddalena” di Palermo.
Ad oggi la Procura di Palermo e i carabinieri del Ros hanno sequestrato 800 mila euro fra soldi i contanti e gioielli ai familiari del presunto capo di “cosa nostra”, ma la caccia al “tesoro”, a circa un anno e mezzo dalla sua morte, sembra aperta più che mai. Così come quella ai suoi stretti e meno stretti fiancheggiatori che gli avrebbero garantito non solo i tanti soldi per soddisfare le “passioni” ma anche la protezione e la rete di potere che lo sosteneva.