Vinitaly 2023, successi e prospettive per il made in Italy: il racconto

Luca Sammartino: "la Sicilia ha un grande potenziale e la strada da seguire è quella della cooperazione."

Redazione Prima Pagina Partanna
Redazione Prima Pagina Partanna
06 Aprile 2023 16:54
Vinitaly 2023, successi e prospettive per il made in Italy: il racconto

Un Vinitaly di enorme successo per la Sicilia. È siciliana la cantina Vinitaly 2023, la cantina Etnea Al-Cantara vincitrice di ben 8 premi. Ma i numeri del successo sono dati dalle oltre 150 aziende espositrici del comparto vino, circa 40 del comparto food in un’area, predisposta da IRVO (Istituto regionale vite ed olio) con la presenza di 30 produttori di olio, 5 aziende di birra artigianale e due di liquori. A questi si aggiungono una decina di espositori con la camera di commercio del Sud Est e molti indipendenti.

Il Vinitaly è uno dei grandi eventi identitari italiani. Secondo forse solo alla settimana della moda ed al salone del mobile.

Si tratta di un grande evento dedicato ai vini, che vede rappresentata gran parte della produzione di qualità nazionale. Con la presenza anche produttori di olio, dolci, birra.

La presenza siciliana è gestita ed in gran parte co-finanziata dall’Assessorato Agricoltura con fondi europei, ci spiega Bruno Lo Bianco, dirigente del servizio 5 che gestisce le attività di marketing del comparto agricoltura.

Ogni regione ha il suo stile e la sua modalità di partecipazione. La Lombardia ad esempio ha allestimenti semplici e divide le aree con colori su base delle aree produttive. Ad esempio il bianco è dedicato al Franciacorta. Il Trentino è rappresentato dal consorzio che associa tutti e 200 i produttori di vino trentino.

La gestione siciliana è effettuata attraverso associazioni di produttori (Assovini, Providi-Vitesi) nel padiglione Sicilia, e attraverso otto consorzi tra i quali il più significativo in termini di presenze è il consorzio Etna DOC con 40 espositori.

Nel padiglione Sol è presente la già citata delegazione della Camera di Commercio di Catania con circa una decina di espositori e le avree vino e olio gestite da IRVO.

In generale ci siamo presentati molto bene ed alcuni stand in particolare come Florio, Pellegrino, Donnafugata, Tasca, Cambria, Fina, Rapitalà, Milazzo, Baglio di Pianetto, Patria, Cusumano hanno attinto con grande gusto ai colori ed alle immagini della nostra Sicilia.

Per i produttori di vino le aspettative alla vigilia non erano elevatissime, visto anche il momento congiunturale non molto favorevole per il comparto, e l’edizione decisamente sotto tono dello scorso anno. Per Dino Taschetta presidente di Colomba Bianca una delle più grandi cantine siciliane per vino prodotto ed uva ammassata, il Vinitaly è stato un grande successo, che restituisce fiducia al comparto. Le presenze qualificate di operatori stranieri (è mancato un po’ l’est) lasciano soddisfatti un po’ tutti gli operatori ben contenti dei contatti e soprattutto felici del clima di fiducia che da questo Vinitaly sembra investire il comparto.

Per Sebastiano di Bella, presidente uscente dell’IRVO, e proprietario dell’omonima cantina, Verona non è preparata per un evento così grande. (La città effettivamente è parsa letteralmente bloccata dal traffico negli orari di punta ndr). Anche se ammette Vinitaly è un’occasione importante per una piccola cantina se si riesce ad arrivare preparati. Molto positivo anche il commento di Mario Tumbiolo, presidente delle strade del vino di Marsala ed al Vinitaly presente con la Cantina Petrosino.

La Cantina peraltro si è resa protagonista di un evento piuttosto unico la performance live dell’artista marsalese Fabio Ingrassia che ha realizzato un dipinto estemporaneo usando il vino come colore. Evento ripreso dalla stampa nazionale ed internazionale.

Letteralmente entusiastici i commenti della cantine più piccole a partire da Pucci Giuffrida, fondatore della già citata Al-Cantara, cantina dell’anno Vinitaly 2023. Cosi come per Nino Cambria della cantina Cambria, di Furnari. Gaspare Triolo di Terre di Gratia di Camporeale. 

Tra i vini presentati hanno incuriosito il Cataratto d’altura delle tenute Lombardo, la Vendemmia tardiva della Cantina Petrosino, il Mamertino di Cambria. Giusto per citare alcuni tra i più eccentrici in una offerta veramente ampia ed articolata.

Accogliamo anche la suggestione di Marcello Malta, giornalista ed esperto in vini, che segnala per la Sicilia il Kheirè dei Gorghi Tondi, quest’anno rinnovato con un passaggio a legno.

Non solo vino. Quest’anno la Sicilia si è resa anche protagonista con le performance live de Il Pastaio Matto, Salvo Terruso, che ha animato i vari spazi siciliani con preparazioni di pasta di grano antico fornite dal pastificio Vescera di Corleone, agendo tra collante tra produttori di olio, formaggi, vino.

Per Massimiliano Geraci il vinitaly è una eccellente occasione per il comparto olio, anche perché capita in un cambio di stagione nel quale si effettuano i cambi menu, ed è presente una grossa utenza estera del comparto Ho.Re.Ca. Geraci partecipa da venti anni al Vinitaly nel padiglione Sol dedicato a oli, dolci ed quanto non è vino. Ritiene che la fiera per produrre risultati vada preparata per tempo. Geraci esporta oggi in 23 paesi e molti di questi contatti li ha creati e consolidati proprio al Vinitaly. Positivo anche se meno entusiasta il commento di Mario Terrasi di Oleum, una delle OP di olio più grandi della Sicilia, presente per la prima volta al Vinitaly.

Presenti anche espositori che hanno scelto strade diverse ed apparentemente insolite come Cantine Romano di Partinico, che ha esposto in un’area mista, attigua alla Sicilia, al di fuori dunque del sistema regionale. Siamo molto contenti dei contatti ottenuti e di questa partecipazione: ci dicono Angelo Romano e la moglie Giusy che gestiscono la cantina con i figli Gaia e Renato. Essere fuori dal padiglione ma comunque vicini ci ha consentito di attingere ad una utenza che non cercava specificamente Sicilia.

Cosi come molto positivo è il riscontro della sorprendente Fratelli Sicilia, azienda presente in autonomia al Sol, fondata dai giovani Piero e Salvo Motta, con una grande vocazione all’export.

Positivo riscontro anche di Carmelo Cantone e la moglie di Antica Sicilia presenti con la camera di Commercio del Sud Est Sicilia anche loro con molti riscontri esteri. Sempre con la Camera di commercio del Sud Est Sicilia Daniela Barbera di Noto, ha presentato grani antichi ed olio.

Interessante la presenza delle birre siciliane. Essere per la prima volta insieme sotto tutela ed in rappresentanza della Regione Siciliana è stato percepito come un grande vantaggio strategico che ha dato una bella immagine verso l’esterno. Abbiamo preso diversi contatti esteri – spiega Francesca Imparato di Bruno Ribadi, azienda di Cinisi che già oggi vanta la produzione di 500.000 bottiglie. Molto successo ha riscontrato la nostra “Ca-Ca-o” – ci dice – birra al cioccolato di Modica abbinata ai biscottini “reginetta” con il sesamo. La birra siciliana presenta importanti declinazioni con essenze, grani ed agrumi, del nostro territorio come per la Sikelia prodotta da Fausto Lentini recentemente vincitrice di un importante premio in Francia; e come la ricerca di semplicità di Giuseppe Turco e la sua hippana prodotta a Prizzi. Presente anche la Paul Bricius di Vittoria ed il Birrificio dell’Etna.

Suggestiva la sperimentazione dell’amaro Ulibbo dei fratelli Mazza, realizzato con foglie di carrubbo e olivo.

Menzione a se per Anna Maugeri Russo, che ha animato con la sua nota esuberanza lo stand della distilleria Russo, presentando tra le altre cose il suggestivo liquore al cannolo.

Dimostrazioni quest’ultime che in tutti i comparti più la Sicilia interpreta se stessa maggiore il successo che ottiene.

Abbiamo sentito l’Assessore all’Agricoltura Luca Sammartino, molto presente nei giorni dell’evento, estremamente soddisfato per come la Sicilia si è presentata, per il lavoro della struttura assessoriale, ma soprattutto per il grande entusiasmo che questo evento lascia al comparto ed agli operatori. In termini di riconoscimenti ottenuti dai nostri prodotti: sono innumerevoli i premi vinti, ma soprattutto in termini di riscontri commerciali.

Il Vinitaly 2023 è l’ulteriore conferma – ci dice – che la Sicilia ha un grande potenziale e che la strada da seguire è quella della cooperazione. Quando come in questo evento, piccole e grandi aziende, giovani imprenditori ed operatori di esperienza lavorano assieme emerge il meglio della nostra terra e non posso che esserne felice.

Fonte: Made in Sicily

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