Petizione su change.org per riaprire il processo di Denise Pipitone

La vicenda Olesya Rostova ha riacceso i riflettori sul caso Denise. Fino adesso quasi 2.000 firme. Palla alla Procura?

Redazione Prima Pagina Partanna
Redazione Prima Pagina Partanna
10 Aprile 2021 08:11
Petizione su change.org per riaprire il processo di Denise Pipitone

La recente vicenda relativa alla possibilità, poi smentita dai fatti, che la giovane russa Olesya Rostova potesse essere Denise Pipitone, la piccola mazarese che l’1 settembre 2004, venne rapita, a 4 anni, davanti la sua casa di via Domenico La Bruna, a Mazara del Vallo, ha riacceso i riflettori, anche a livello internazionale, sul caso, una triste pagina di cronaca. Molti cittadini italiani hanno seguito con passione la cosiddetta “pista russa” ed espresso la loro amarezza ma migliaia di persone hanno ricominciato a chiedere la verità sul caso Denise Pipitone (in foto collage di copertina l'ultima immagine in age-progression su Denise Pipitone).

E’ stata così lanciata una petizione online sul noto sito Change.org, invitando i cittadini a firmarla, avente come oggetto: “Facciamo riaprire il processo per Denise Pipitone”. Nel testo della petizione sono riassunte in sintesi le principali tappe della vicenda. Ecco il testo:

“La scomparsa di Denise Pipitone è un fatto di cronaca relativo ad una minore italiana avvenuto il 1º settembre 2004 a Mazara del Vallo, in Provincia di Trapani. La bambina, che all'epoca aveva poco meno di quattro anni, sparì mentre si trovava nei pressi della casa della nonna materna.

La sparizione. 1º settembre 2004 da Mazara del Vallo (TP) - era in compagnia della nonna.La mattina del 1º settembre 2004 Denise Pipitone, bambina nata il 26 ottobre 2000, è scomparsa da Mazara del Vallo, dove abitava, mentre giocava davanti a casa in compagnia della nonna. Alle 11:45 è stata vista l'ultima volta da una zia sul marciapiede in strada. L'allarme della scomparsa è stato dato quello stesso giorno. In seguito alla scomparsa sono stati segnalati alcuni avvistamenti, confermati e non: 1) 18 ottobre 2004 a Milano in compagnia di alcune persone rom in strada davanti ad un istituto bancario: una guardia giurata è riuscita a trattenere per poco il gruppo e a filmare la bambina.

Nel filmato la bambina viene chiamata Danas e la si sente chiedere ad una donna «Dove mi porti?»; 2)Il 31 marzo 2021 un'infermiera russa residente in Val Seriana segnala a Chi l'ha visto? di aver notato una forte somiglianza tra la piccola Denise ed una ragazza ventenne russa partecipante alla trasmissione televisiva Pust Govoryat (tradotto Let Them Talk e in onda sul primo canale russo Pervyj kanal) in cerca della madre. La cittadina russa si chiama Olesya Rostova ed ha ricevuto il nome in orfanotrofio. Alla puntata del successivo 7 aprile 2021 partecipano l'avvocato della madre di Denise, Giacomo Frazzitta, e il corrispondente Rai Marc Innaro: all'avvocato viene comunicato privatamente il gruppo sanguigno di Olesya Rostova, tuttavia egli annuncia che non è compatibile con quello di Denise, e che avrebbe comunque informato la Procura di Marsala.

Indagini. Le ricerche sono partite immediatamente, ma senza produrre alcun riscontro per oltre un mese. Il primo avvistamento fondato si è avuto a Milano in ottobre da parte di una guardia giurata in servizio ad una banca. La bambina si sarebbe trovata in compagnia di un gruppo di persone rom, con l'implicita ipotesi del rapimento. Negli anni sono stati diversi gli spunti presentati agli investigatori, ma le indagini si sono sempre concentrate nell'ambito familiare allargato. Fra gli spunti la pista romanì è stata spesso una costante, che non ha mai avuto alcuna conferma.

Processi.Secondo l'ultima ricostruzione proposta dagli inquirenti, Denise sarebbe stata rapita dalla sorellastra Jessica Pulizzi, anche lei minorenne, con la complicità della madre Anna Corona e dell'ex fidanzato Gaspare Ghaleb per motivi sottesi a «vendetta e gelosia perché Denise e Jessica Pulizzi sono figlie dello stesso padre, Piero Pulizzi». La posizione di Anna Corona, indagata in un secondo filone d'indagine per sequestro di minorenne, è stata archiviata dal gip di Marsala nel dicembre 2013.

Jessica Pulizzi accusata di concorso in sequestro di minorenne, fu rinviata a giudizio dal Giudice dell'udienza preliminare di Marsala il 18 gennaio 2010. Il processo di primo grado iniziò il 16 marzo 2010 e durò tre anni. La procura di Marsala chiese la condanna a 15 anni di reclusione per sequestro di minore, ritenendola "colpevole senza alcun dubbio" per via di una serie di indizi chiari, univoci e convergenti. Secondo l'accusa, la mattina del 1 settembre 2004 la Pulizzi, aveva prelevato Denise e l'aveva condotta a casa del padre (Piero Pulizzi) per avere la conferma che fosse sua figlia, non trovandolo consegnò la bambina a persone mai identificate.

La donna fu assolta al termine del processo di primo grado dal Tribunale di Marsala il 27 giugno 2013 per insufficienza di prove. La Corte d'appello di Palermo il 2 ottobre 2015 confermò l'assoluzione di Jessica Pulizzi per insufficienza di prove, rigettando la richiesta di condanna a 15 anni di reclusione, per sequestro di minore, avanzata dal procuratore generale della Corte d'appello di Palermo Rosalba Scaduto, la quale durante la sua requisitoria affermò che Jessica Pulizzi partecipò al sequestro della sorellastra, e pertanto andava riconosciuta colpevole del reato di cui era accusata. Il 19 aprile 2017 la Cassazione confermò in via definitiva l'assoluzione di Jessica Pulizzi, accusata di sequestro di minore. Per gli addebiti del coimputato, al termine del processo di secondo grado è intervenuta la prescrizione del reato.

Cosa possiamo fare noi? Facciamo in modo che sia fatta giustizia e che Denise sia ritrovata!”

La petizione ha visto in meno di 24 ore già la raccolta di quasi 2.000 firme. Chissà che presto la vicenda possa ritornare sui banchi della Procura di Marsala. 

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