Messina Denaro, una chiave, due serrature: dal box di Mazara al terreno di Bonafede a Campobello

La chiave si è rivelata un "passpartout" che apriva anche un cancello di un terreno di proprietà di Bonafede

Redazione Prima Pagina Partanna
Redazione Prima Pagina Partanna
28 Novembre 2024 11:50
Messina Denaro, una chiave, due serrature: dal box di Mazara al terreno di Bonafede a Campobello

Nel complesso puzzle della latitanza di Matteo Messina Denaro, una semplice chiave ha assunto un'importanza inaspettata. Quest'ultima è stata trovata tra gli oggetti di Andrea Bonafede, nato nel 1969, già condannato in primo grado a 6 anni e 8 mesi per favoreggiamento aggravato. La chiave, inizialmente collegata solo a un box di Mazara del Vallo, dove Messina Denaro si incontrava con Lorena Lanceri, successivamente condannata a 13 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa, si è rivelata un vero e proprio passpartout.

Oltre al box, la chiave apriva anche un cancello che conduceva a un terreno di proprietà di Bonafede. La scoperta che una sola chiave può aprire due serrature così diverse ha sollevato molte domande. Durante il processo d'appello contro Andrea Bonafede, il pubblico ministero ha deciso di non utilizzare più la chiave come prova per dimostrare la sua colpevolezza. Il motivo di questa decisione è che ulteriori indagini hanno dimostrato che non esiste un legame diretto e inconfutabile tra la chiave, il box di Mazara e il ruolo di Bonafede nel favorire la latitanza del boss.

In altre parole, la chiave non era una prova così solida come si pensava inizialmente. La chiave rappresenta comunque un ulteriore tassello nel complicato mosaico dell’indagine su Matteo Messina Denaro.

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