La truffa della “Convocazione Giudiziaria” per indagini di pedopornografia

Diversi cittadini convocati via mail per “processi fantasma”. Ne parliamo con un esperto

Redazione Prima Pagina Partanna
Redazione Prima Pagina Partanna
20 Settembre 2022 16:36
La truffa della “Convocazione Giudiziaria” per indagini di pedopornografia

Diverse segnalazioni sono arrivate alla nostra redazione da parte dei lettori che hanno ricevuto via mail una “Convocazione Giudiziaria” con carta intestata del Ministero degli Interni e della Polizia di Stato. Oggetto della convocazione sarebbe una richiesta di contatto, entro 72 ore, per chiarire la propria posizione circa indagini aventi ad oggetto pedopornografia, pedofilia, esibizionismo e cyberpornografia. Sul punto abbiamo chiesto chiarimenti su come comportarsi all’avv. Giuseppe Accardo (in foto di copertina), del Foro di Marsala, il quale riporta quanto segue:

Anche io ho ricevuto circa una decina di segnalazioni di clienti che si sono visti recapitare via mail la “convocazione giudiziaria” ma è evidente che si tratti di una truffa” chiarisce il professionista partannese. “innanzitutto rassicuro i lettori che nessuna convocazione della Polizia di Stato o di altra forza dell’Ordine avviene via mail. L’unico modo telematico di notifica per gli utenti è la pec, laddove la stessa sia annotata presso un Registro per cui la legge le riconosca efficacia come pubblicità legale.

Ma in ambito penale, in ogni caso, ciò non riguarda gli indagati, ma i difensori. Ogni atto avente rilevanza penale verrà notificato tramite uno dei seguenti modi: a mezzo Forze dell’Ordine, a mezzo Ufficiale Giudiziario, mediante raccomandata giudiziaria o, infine, presso l’Avvocato di Fiducia. Altri elementi che depongono a favore della totale falsità della convocazione sono: il linguaggio non corretto da un punto di vista grafico e grammaticale, il riferimento ad uffici palesemente inesistenti e la circostanza che la stessa non sia firmata digitalmente”.

Infine- aggiunge l’avv. Accardo- è evidente che la truffa si possa materializzare o mediante un invio di allegati che nascondono virus utili a carpire informazioni sensibili oppure mediante un raggiro, con esplicita richiesta di denaro per chiudere la vicenda, ai danni di chi ingenuamente proverà a contattare via mail la sedicente Autorità”.

Ringraziamo per i chiarimenti l’avv. Accardo Giuseppe e concludiamo invitando i lettori a non aprire gli allegati alle mail di mittenti sconosciuti e a non fornire in alcun caso informazioni e/o dati personali via mail ad indirizzi sconosciuti.

Comunicato stampa

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