Il prof. Ricciardi del CTS chiederà al Ministro Speranza un nuovo lockdown totale per arginare il Covid

Redazione Prima Pagina Partanna
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14 Febbraio 2021 15:26
Il prof. Ricciardi del CTS chiederà al Ministro Speranza un nuovo lockdown totale per arginare il Covid

“Nessuna riapertura per gli impianti sciistici e richiesta di un lockdown totale immediato ma di durata limitata nel tempo per arginare il Covid-19” Queste le richieste che  il Comitato tecnico scientifico ha formulato al riconfermato Ministro della Salute, Roberto Speranza. È stato lo stesso professor Walter Ricciardi ad affermarlo in un’intervista rilasciata all’ANSA poche ore fa : “È urgente cambiare subito la strategia di contrasto al virus SarsCov2: è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata e va potenziato il tracciamento e rafforzata la campagna vaccinale”. È “evidente - avverte - che la strategia di convivenza col virus, adottata finora, è inefficace e ci condanna alla instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno”.

“Ne parlerò col ministro Speranza questa settimana”, ha annunciato. “In questo momento le attività che comportino assembramenti non sono compatibili con il contrasto alla pandemia da Covid-19 in Italia ed gli impianti da sci rientrano in tali attività. Non andrebbero riaperti”. “Non dimentichiamo - ha sottolineato Ricciardi - che la variante inglese è giunta in Europa proprio ‘passando’ dagli impianti di risalita in Svizzera”. Rispondendo a Speranza, gli esperti sottolineano innanzitutto che la situazione epidemiologica “rimane un presupposto fondamentale” per poter procedere alle riaperture e che in ogni caso ogni azione “va valutata con cautela rispetto al possibile impatto” sui territori.

Anche perché le misure previste per le zone gialle “dimostrano una capacità di mitigare una potenziale crescita dell’incidenza ma non determinano sensibili riduzioni” che, invece, si osservano nelle zone arancioni e rosse. C’è poi da tener conto di altri due fattori: la ripresa della scuola in presenza, il cui “impatto andrebbe monitorato prima di valutare ulteriori rilasci”, e, appunto, la presenza delle varianti del virus che, dice lo studio, stanno provocando una nuova crescita dell’epidemia, “con un impatto sostenuto sui sistemi sanitari”.

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