Giornata delle vittime della mafia: la mamma e i suoi due bambini massacrati a Pizzolungo

Redazione Prima Pagina Partanna
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21 Marzo 2020 11:16
Giornata delle vittime della mafia: la mamma e i suoi due bambini massacrati a Pizzolungo

Il 1° marzo 2017, con voto unanime alla Camera dei Deputati, è stata approvata la proposta di legge che istituisce e riconosce il 21 marzo, primo giorno di primavera, quale “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”. L'iniziativa nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci e non sente pronunciare mai il suo nome. Un dolore che diventa insopportabile se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome.

Dal 1996, ogni anno, una città diversa, un lungo elenco di nomi scandisce la memoria che si fa impegno quotidiano. Recitare i nomi e i cognomi come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. Il 21 marzo in tanti luoghi del nostro Paese per un abbraccio sincero ai familiari delle vittime innocenti delle mafie, non dimenticando le vittime delle stragi, del terrorismo e del dovere. In questa giornata la nostra redazione vuole rigordare la strage di Pizzolungo per la quale il prossimo 2 aprile ricorre il 35esimo anniversario e nella quale morirono i piccoli Giuseppe e Salvatore Asta, di sei anni, insieme alla madre Barbara Rizzo.

L'attentato era stato pianificato per colpire Carlo Palermo, il sostituto procuratore della Repubblica di Trapani, che stava indagando sugli affari della "cosa nostra" trapanese nella raffinazione e traffico di droga. Palermo e la sua scorta si salvarono. Infatti in quel momento in quella stessa strada stava transitando un'altra auto (che in pratica fece da scudo al momento dell'esposiine dell'autobomba) con a bordo una mamma ed i suoi due gemellini. L'esplosione dell'ordigno provocò la dilaniazione dei corpi dei gemellini Giuseppe e Salvatore Asta di 6 anni e della loro madre, Barbara Rizzo, che li stava accompagnando a scuola.

Le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia portarono nel 2002 alla condanna all'ergastolo dei boss Riina e Virga; la stessa pena venne comminata nel 2004 anche a Baldassare Di Maggio. Tuttavia restano ancora oggi sconosciuti gli esecutori materiali della strage. A ricordare la strage, sul luogo dell'attentato, vicino alla spiaggia è stata posta una stele con un gruppo bronzeo (vedi foto di copertina) opera di Domenico Li Muli, che recita: "Rassegnati alla morte non all'ingiustizia le vittime del 2-4-1985 attendono il riscatto dei siciliani dal servaggio della mafia.

Barbara, Giuseppe e Salvatore Asta" Nel nostro ricordo, come in quello più volte narrato dallo stesso giudice Palermo, rimarra' sempre quella drammatica immagine della macchia di sangue lasciata dal corpicino straziato di uno dei bambini sulla parete di una palazzina a centinaia di metri dal luogo dell’esplosione; un ricordo indelebile e terribile che alimenta il dovere della memoria per le vittime della mafia. Francesco Mezzapelle

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