Da lunedì 3 gennaio altre quattro regioni passano in zona gialla: Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia. Si tratta di territori in cui i ricoveri di pazienti Covid nei reparti ordinari superano il 15% del totale e quelli in terapia il 10 per cento. Si aggiungono a Friuli Venezia Giulia, Liguria, province autonome di Bolzano e Trento, Veneto, Marche e Calabria. Portando il totale a quota 11. Anche se va specificato che con l'obbligo di mascherina all'aperto anche in zona bianca non c'è più di fatto alcuna distinzione tra zona bianca e gialla a livello di misure anti-contagio. Anche se in zona gialla il sovraccarico ospedaliero è maggiore.
La decisione ufficiale sul cambio di colore sarà presa ufficialmente dalla cabina di regia dopo l’esame del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità. Come si è già detto Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia in fascia gialla. È, infatti, il boom di casi in Lombardia, diventata la regione epicentro dei contagi (1433 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti, con il picco di Milano a 1.813). E crescono i ricoveri. Anche se i 2mila posti letto in più nei reparti ordinari mobilitati per i pazienti Covid negli ultimi dieci giorni (passati da 8.485 in totale registrati il 18 dicembre a 10.457 il 30 dicembre) ha consentito di tenere per qualche giorno più basso il tasso di ospedalizzazione, cresciuto comunque fino al 17,5%.
Mentre in terapia intensiva siamo sopra soglia al 13,3%. In Piemonte (1.012 casi settimanali ogni 100mila abitanti) in una settimana l’incidenza è più che raddoppiata (era a quota 440 giovedì scorso). E da sei giorni ha numeri da zona gialla, con i ricoveri nei reparti ordinari al 20,2% e quelli in terapia intensiva al 16,2%. Più lenta nel Lazio (515 casi settimanali ogni 100mila abitanti) la crescita dei ricoveri ma siamo comunque sopra le soglie: 17,6% in area non critica e 12,6% in rianimazione. Con numeri ormai anche la Sicilia (390 nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti), dove i ricoveri nei reparti ordinari sono saliti al 20,3% e quelli in terapia intensiva al 11 per cento.
Ad un soffio dalla zona gialla L’Emilia Romagna (622 nuovi casi ogni 100mila abitanti), dove i ricoveri nei reparti ordinari sono saliti al 14,8% sfiorando la soglia del 15%. Mentre quelli in rianimazione sono già al 13,6 %. Preoccupante la situazione anche in Umbria dove si registra un picco di incidenza dei contagi (1.485 nuovi casi ogni 100mila abitanti) ed il tasso di ospedalizzazione in area non critica è al 18,4%. Ma le terapie intensive sono sotto soglia al 6,3%. Tra le regioni in giallo quella più vicina all’arancione (ricoveri oltre il 30% in area non critica e oltre il 20% in rianimazione) è la Liguria.
Corre rischi anche la Calabria dove il tasso di ospedalizzazione è rispettivamente al 29% nei reparti ordinari e al 16,6% in terapia intensiva. Non vi è altro da aggiungere: non ne siamo fuori.
Maria Elena Bianco