Quest’anno la crisi energetica non sarà per noi partannesi e belicini l’unica crisi da affrontare. Il prezzo dell’oliva e dell’olio non può essere deciso SOLO dai commercianti locali a discapito dei produttori. Ed è un passo importante che i coltivatori belicini abbiano deciso di unirsi in un’associazione e di proseguire con la protesta.
L’unione è forza e migliore capacità organizzativa e contrattuale per una filiera che tenga conto delle difficoltà dei produttori locali e che distribuisca equamente gli introiti. E in questo i nostri produttori non devono essere lasciati soli. Le istituzioni a tutti i livelli debbono intervenire per tutelare i produttori che sono la spina dorsale di uno dei settori trainanti dell’economia partannese e belicina, territorio colpito dalla crisi climatica ed energetica che si somma alle altre difficoltà di un territorio considerato periferia.
Si deve agire subito.L’olivicoltura italiana e locale è stata colpita dal calo di produzione che in alcune aree ha sfiorato il 50%. Non è nemmeno più rinviabile un piano strategico dell’olivicoltura locale che metta al centro le aziende che producono reddito e occupazione. Bisogna dare ossigeno e speranze ai territori, proseguendo a livello nazionale la battaglia per tutelare la qualità dell’oliva e olio belicino..Il futuro dell’olivicoltura belicina e del Val di Mazara passa da questi interventi fondamentali per tutelare un prodotto simbolo del nostro territorio e fonte di indotto per la Sicilia e l’Italia.
Circolo PD Partanna
comunicato stampa