Terra Madre Day, le comunità slow Food per un ritorno alle radici

Quattro chiacchiere con la Portavoce della comunità Serafina Di Rosa per parlare di cibo e comunità

Redazione Prima Pagina Partanna
Redazione Prima Pagina Partanna
10 Dicembre 2021 09:00
Terra Madre Day, le comunità slow Food per un ritorno alle radici

Il 10 dicembre di ogni anno si celebra il Terra Madre Day , un grande evento di Slow Food, in cui le Comunità e le Condotte celebrano la biodiversità con eventi locali che si svolgono contemporaneamente in tutto il mondo.

Il tema del Terra Madre Day di quest’anno è «Ritorno alle radici: Cibo & Comunità», e ci invita a riunirci intorno al tavolo e a condividere un pasto significativo con le nostre comunità.

Ma non pensiamo solo a picnic e cene, ci sono eventi, dibattiti, proiezioni di film, visite a fattorie e qualsiasi altra attività che la vostra comunità vorrebbe fare! Per celebrare questa giornata abbiamo sentito la portavoce della comunità slow food per la valorizzazione dell’alto Belice, la dottoressa Serafina Di Rosa.

Perché la Comunità slow food per la valorizzazione del Belice dalla sua nascita ad oggi lavora per la promozione è divulgazione dei presidi?

I Presìdi , sono circa 600 e si trovano in più 70 Paesi e sono espressione delle culture e degli ecosistemi più diversi: dalle Alpi alle foreste tropicali, dalle piccole isole ai contesti periurbani. contribuiscono allo sviluppo delle economie locali, nazionali ed europee- afferma la Di Rosa- Non meno importante la loro funzione sociale, dalla loro “nascita” infatti affrontano sfide le stesse che oggi il COVID ci ha obbligato a fare. Il mantenimento dei presidi ed il loro futuro dipende da un’azione energica da parte delle comunità slow food e dalle strategie che le stesse mettono in atto per tutelarli al fine di salvaguardare la biodiversità che è l’obiettivo principe di Slow Food.

Quindi la Comunità slow food per la valorizzazione del Belice, cosa si è prefissata ?

La costituzione di una Comunità , come la nostra e come tutte le comunità slow food, fornisce opportunità attraverso la condivisione di idee, prendendo in considerazione i problemi e le soluzioni. La Comunità slow food per la valorizzazione del Belice vuole

Rafforzare la voce dei produttori, attraverso l’organizzazione di momenti di socialità che mirano ad influenzare le scelte dei consumatori.

Così che una richiesta di prodotti buoni puliti e giusti cambi la rotta del mercato.

Possiamo dire che in sintesi le finalità per cui è stata concepita la Comunità è Anzitutto rafforzare la voce dei produttori di presidi e per assicurare che gli interessi e il benessere di queste comunità riflettono nelle politiche nazionali e di tutto il mondo?

A questa tua sintesi si aggiunge la promozione di auto-aiuto, comprensione comune, solidarietà, scambio di buone prassi e cooperazione tra le comunità slow food esistenti.

Abbiamo fatto un vento al Momentum nelle scorse settimane ( ne abbiamo parlato a questo link: https://www.primapaginacastelvetrano.it/la-comunita-slow-food-porta-gli-antichi-sapori-al-momentum-bio-resort) ed un laboratorio solidale per la riscoperta del piacere di trasmettere le ricette della nostra tradizione ( ne abbiamo parlato a questo link:

https://www.primapaginacastelvetrano.it/natale-fildis-un-futuro-tradizionale-e-cosi-duci-in-dono ) altre cose erano in cantiere ma abbiamo ritenuto opportuno rimandare per via dell’aumento dei casi COVID in provincia e a Castelvetrano in particolare.

Allora non ci resta altro che darci appuntamento alle prossime iniziative della Comunità Slow Food per la valorizzazione del Belice ?

Gli attori fra i più adeguati e autorevoli per animare, coinvolgere, partecipare, condividere, discutere, proporre istanze e strumenti volti ad arricchire il dibattito e fornire una visione prospettica completa dello sviluppo rurale sostenibile, capace di contribuire a un’organizzazione più consapevole e collaborativa dei sistemi rurali locali e delle risorse culturali, ambientali e socio economiche che tali sistemi esprimono, come patrimonio identitario comune da promuovere e valorizzare, rivolgendosi a quella parte del mondo rurale che tenta, da tempo e mediante percorsi diversi, di coniugare la creazione di valore economico con la sostenibilità sociale e ambientale, producendo un valore aggiunto che, se solidalmente tutelato e propugnato in un sistema interconnesso, può diventare un vantaggio altamente competitivo per tutti i territori che lo esprimono.

A.Q.

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