Operazione Nas sui test rapidi anti covid, sanzioni anche a Castelvetrano

Test rapidi, sospesi farmacie e laboratori analisi su tutto il territorio nazionale,riscontrate procedure irregolari

Redazione Prima Pagina Partanna
Redazione Prima Pagina Partanna
12 Febbraio 2022 10:29
Operazione Nas sui test rapidi anti covid, sanzioni anche a Castelvetrano

Anche Castelvetrano coinvolta nell’operazione dei Nas, Comando Carabinieri per la Tutela della Salute per verificare la corretta esecuzione dei tamponi rapidi per la ricerca del Covid ha verificato numerose e reiterate irregolarità in farmacie e laboratori di tutto il territorio nazionale. Secondo quanto riportato in una nota dell’Ansa, pare che a Castelvetrano il laboratorio accettava i pazienti da sottoporre a tampone senza l’adozione di corrette procedure di identificazione e registrazione nella piattaforma informatica regionale.

Di seguito la nota pubblicata dalla prima agenza di stampa italiana:

L’attività di esecuzione dei test antigenici è stata sospesa in cinque farmacie della provincia di Reggio Calabria, in particolare due dei punti prelievo erano stati ricavati utilizzando un androne condominiale e un appartamento dello stesso stabile della farmacia, senza individuare percorsi separati per gli operatori e gli utenti, in promiscuità anche con i residenti degli immobili. In una terza farmacia, invece, i tamponi venivano eseguiti negli stessi locali dedicati alla vendita di farmaci, con commistione tra soggetti destinatari dei test rapidi ed i restanti clienti.

In Molise sono stati sospesi 3 laboratori di analisi, a Campobasso e a Termoli, perchè operavano senza autorizzazione regionale.

In Sardegna sono state sospese le attività diagnostiche di due farmacie della provincia di Oristano per aver effettuato test rapidi senza rispettare i requisiti igienico-sanitari e di riservatezza. I Nas di Parma hanno deferito in stato di libertà, dopo un controllo in una farmacia di Poviglio (RE), due farmacisti e due studenti per aver rispettivamente esercitato la propria attività sebbene sospesi dal relativo ordine poiché non vaccinati e per aver effettuato tamponi rapidi seppur sprovvisti dei previsti titoli abilitativi.

Deferito all’Autorità Giudiziaria anche il titolare di una farmacia di Luzzara (RE) ed un suo dipendente poiché quest’ultimo eseguiva tamponi antigenici rapidi dichiarandosi farmacista. Irregolarità anche in una farmacia di Fidenza e in un’altra di Sissa (PR), dove è stato riscontrato che il personale addetto all’esecuzione dei tamponi non utilizzava dispositivi di protezione individuale e non sostituiva i guanti in lattice monouso tra un cliente e l’altro, omettendo di sanificare il luogo di somministrazione dei test.

A Gavardo (Brescia) sono stati deferiti in stato di libertà due medici, il presidente e il direttore sanitario di un’associazione ONLUS perchè il presidente eseguiva regolarmente tamponi rapidi nasofaringei in assenza di titolo abilitante, utilizzando, per l’accesso e l’alimentazione dei sistemi telematici (nazionale e regionale) ai fini del rilascio del “green pass”, le credenziali fornite dai due medici. Il direttore sanitario dell’associazione aveva consapevolmente lasciato proseguire le illecite condotte permettendo alla ONLUS di ricavare una cifra stimata in 30.000 euro.

A Castelvetrano (TP) è emerso che i pazienti da sottoporre a tampone rapido venivano accettati senza l’adozione di corrette procedure di identificazione e registrazione nella piattaforma informatica regionale.

In Puglia è stato denunciato il titolare di una farmacia di Brindisi per aver consentito ad una sua dipendente di eseguire test rapidi antigenici sebbene non in possesso dei titoli abilitativi.

Nella Capitale è stato deferito all’Autorità Giudiziaria il titolare di una farmacia ritenuto responsabile di aver utilizzato test diagnostici rapidi privi della documentazione di conformità, sequestrati 450 test per un valore di 7mila euro. I Nas di Udine hanno sanzionato il responsabile di un punto tamponi per l’esecuzione di test rapidi per aver omesso il controllo del green pass ad una dipendente e aver consentito lo svolgimento dell’attività.

In una farmacia di Vietri sul Mare (SA) è stato accertato che i tamponi rapidi antigenici venivano eseguiti arbitrariamente, e senza richiesta di consenso informato, da parte di un soggetto, già farmacista, attualmente radiato dall’ordine e con green pass scaduto.

Fonte (ANSA)

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