C’è forte preoccupazione fra gli agricoltori, ma in generale in tutto l’indotto agricolo del territorio, comprese anche le cantine, per il serio rischio relativo per la prossima campagna irrigua nel comprensorio per la quale servirebbero circa 6 milioni di metri cubi d’acqua. L’Ufficio Tecnico delle Dighe di Palermo, sempre su direttiva del Ministero delle Infrastrutture, di abbassare la quota dell’invaso della Diga Trinità di Castelvetrano, il bacino artificiale che alimenta circa 6000 ettari, in gran parte vigneti, fra Castelvetrano e Mazara del Vallo, per presunti problemi di sicurezza della stessa struttura, da qui l’apertura, come avvenuto l’anno scorso, delle paratie della stessa Diga Trinità con milioni di metri cubi di acqua che sarebbero finiti in mare.
Il problema della sicurezza della Diga Trinità era stato già sollevato dall’Ufficio Dighe della Regione Siciliana, diretto dall’ing. Calogero Foti, il quale già fra la fine del 2021 e l’inizio dell’anno scorso aveva ribadito all’ufficio Demanio del Ministero delle Infrastrutture la necessità di avviare lavori per la messa in sicurezza della stessa Diga.
Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Cia Sicilia Occidentale Camillo Pugliesi che ha dichiarato: “È passato un altro anno e nessuna bella notizia per i produttori agricoli che dovrebbero essere approvvigionati dalla diga Trinità di Castelvetrano. L’anno scorso, all’avvio della campagna irrigua estiva, ci eravamo battuti perché non venissero buttati a mare milioni di metri cubi di acqua per i noti problemi strutturali del bacino, lasciando a secco centinaia di ettari di colture che vanno da Campobello di Mazara fino a Marsala e Salemi.
Ebbene, è passato quasi un altro anno e si continua a buttare acqua. Capiamo –prosegue Pugliesi- che non è semplice risolvere dall’oggi al domani i problemi strutturali e di sicurezza della diga, ma si continua a non capire che il problema siciliano non è la mancanza di acqua, ma la gestione di questa preziosa risorsa. Abbiamo bussato di nuovo a tutte le porte di assessorati e dipartimenti regionali coinvolti, ma abbiamo assistito solo a un rimpallo di responsabilità. Intanto la campagna irrigua si avvicina e non vogliamo ritrovarci ancora con i rubinetti a secco.
Per questo ci uniamo alla richiesta dell’onorevole regionale Cristina Cimminisi e chiediamo al Prefetto di Trapani, Filippina Cocuzza, di riunire con urgenza attorno a un tavolo tutti gli attori di questa vicenda per trovare, insieme, delle soluzioni non tanto per mettere a regime la diga quanto per non disperdere ancora acqua. Per soddisfare il fabbisogno dei produttori agricoli della zona –sottolinea infine- servirebbero 6 milioni di metri cubi di acqua, la diga Trinità è autorizzata fino a un massimo di quasi 2 milioni.
Tutto questo non rende competitive le nostre aziende che producono reddito per migliaia di famiglie e svariati milioni di euro. Così non possiamo farcela, è urgente, ribadisco, trovare una soluzione”
Nel frattempo cresce la tensione fra gli agricoltori che potrebbe sfociare in vere e proprie proteste. Oggi alle ore 10,30 circa una troupe della Rai sarà proprio sul posto, presso la Diga Trinità, per documentare la situazione ed ascoltare gli agricoltori
Francesco Mezzapelle