Sono morti venti, trent'anni fa. Giù a Palermo. Lo sapevano che li avrebbero fermati, prima o poi. Facevano paura al potere. Italiani troppo diversi e troppo soli per avere un'altra sorte. Pio La Torre, nel partito al quale ha dedicato tutto se stesso. Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa nella sua Arma, lui che si pregiava di avere "gli alamari cuciti sulla pelle". Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in quel Tribunale popolato da giudici infidi. Vite scivolate in un cupo isolamento pubblico e istituzionale.
Sono queste le storie e temi, in cui si intrecciano mafia e antimafia, che il giornalista Attilio Bolzoni sottoporrà domani, martedì 9 aprile, agli studenti del Liceo Classico “Francesco D’Aguirre” di Salemi. Storie e temi che fanno parte di un libro "Uomini soli", scritto dallo stesso giornalista nel 2012. L’incontro fa parte della rassegna “5 Grandi incontri con gli studenti”, promossa dall'Associazione 38 parallelo, dalla testata giornalistica TP24 e da Treccani Cultura con il patrocinio del Consorzio Trapanese per la Legalità e lo Sviluppo.
Attilio Bolzoni è un giornalista di “Repubblica” che dalla fine degli anni Settanta racconta la mafia e la Sicilia. Ha pubblicato con Giuseppe D’Avanzo Il capo dei capi (Mondadori, 1993). Con Saverio Lodato C ’era una volta la lotta alla mafia (Garzanti, 1998). Ha scritto anche: Parole d’onore (BUR-Rizzoli, 2008) e Faq Mafia (Bompiani, 2010). Per Melampo editore è autore di Uomini soli (2012) e curatore della collana “Mafie” (2018). Il padrino dell’Antimafia. Una cronaca italiana sul potere infetto” (Zolfo Editore, 2019).