Arrivano gli aiuti alle famiglie che ospitano gli ucraini. Fino a € 30 al giorno

Ecco l’ordinanza della Protezione civile con i contributi per associazioni, Comuni e Regioni.

Redazione Prima Pagina Partanna
Redazione Prima Pagina Partanna
30 Marzo 2022 12:20
Arrivano gli aiuti alle famiglie che ospitano gli ucraini. Fino a € 30 al giorno

E’ stato previsto un contributo tra i 25 e i 30 euro al giorno per ogni profugo ospitato: per pagare i costi aggiuntivi delle bollette e della spesa. Finalmente in arrivo gli aiuti dello Stato alle famiglie solidali che hanno aperto le porte di casa a più dei due terzi dei 72.000 ucraini arrivati in Italia. Leggete bene 72mila. Un flusso enorme, leggermente diminuito, che si è assestato su circa 1500 persone al giorno. Da quel che si legge qua e là è stato previsto un assegno di 500/600 euro al mese per 90 giorni per quei profughi che provvederanno da soli alla propria sistemazione, un aumento di circa 10 euro al giorno a persona del rimborso per i centri di accoglienza e un contributo una tantum anche per i Comuni.

L’ordinanza tanto attesa da famiglie, associazioni del terzo settore, Comuni e Regioni che stanno sostenendo i costi dell’accoglienza, è stata firmata da poco dal capo del dipartimento di Protezione civile Fabrizio Curcio a cui il governo ha assegnato la gestione dei profughi. Difficile immaginare preventivamente quanti soldi andranno all’Italia visto che i profughi ucraini sono liberi di muoversi in Europa e la loro suddivisione nei diversi Paesi in quote non è proponibile. Da qui la necessità che, in attesa che i flussi si definiscano da soli, ogni governo anticipi le spese sostenute.

Cosa che l’Italia farà con i 428 milioni del decreto Ucraina, su un orizzonte al momento di tre mesi. Con l’ordinanza che verrà firmata oggi potranno essere subito disponibili i contributi per 60.000 famiglie che stanno ospitando o ospiteranno mamme, bambini, anziani sostenendo spese consistenti. Riceveranno un rimborso tra i 25 e i 30 euro al giorno attraverso le associazioni del Terzo settore che, per evitare loschi appetiti saranno garanti del possesso dei requisiti ritenuti indispensabili (dagli spazi alla disponibilità di un’accoglienza a medio-lungo termine) e si faranno carico degli stessi servizi garantiti ai profughi ospiti nei centri: dalle lezioni di italiano ai corsi di formazione, dall’assistenza legale a quella psicologica.

Confermato il contributo autonomo (tra i 5 e i 600 euro a seconda del nucleo familiare) per i profughi che invece preferiscono provvedere autonomamente alla propria sistemazione, affittandosi un appartamento o andando presso amici e parenti contribuendo in proprio alle spese sostenute. L’assegno sarà limitato ad un periodo di tre mesi. Viene previsto anche un contributo per i servizi sociali che grandi e piccoli Comuni italiani stanno già sostenendo. Il quantum è da definire. Come è giusto che sia si naviga in via d’urgenza e di conseguenza bisogna attendere dettagli e capire che direzione prende tutta la situazione.

Tempo al tempo, non resta che attendere.

Maria Elena Bianco

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