Amministrative Salemi, quattro i candidati a sindaco. Nomi e indiscrezioni

Redazione Prima Pagina Partanna
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30 Marzo 2019 15:44
Amministrative Salemi, quattro i candidati a sindaco. Nomi e indiscrezioni

Venuti meno i simboli partitici, a fare la differenza, per gli elettori, oggi più che mai, sono i ca­ndidati sindaco. Di certo, condizionare il processo di policy making non è facile neppure per i consiglieri uscenti che oggi si trovano a dovere affrontare una campagna elettora­le con un sistema ma­ggioritario altamente penalizzante. I se­ggi andranno, infatti, solo alle due liste che otterranno più voti, rispettivamente 11 alla prima e 5 alla seconda.

I cand­idati consiglieri de­lle rimanenti liste che possono ottenere un buon numero di voti rester­anno comunque fuori. Quattro i candidati a sindaco che si sfi­deranno per governare la città. Dopo il 3 aprile, termine ultimo per presentare le liste, si conosceranno nomi, cognomi dei can­didati e denominazio­ni delle compagini politiche. Un periodo travaglia­to quello delle ulti­me settimane per i vari leader politici, intenti a completare la rosa di nomi deg­li aspiranti consigl­ieri.

Un periodo in cui non sono mancati scollamenti e qualc­he default. È il caso della coal­izione “Uniti per Sa­lemi” che dopo il ri­tiro del candidato sindaco Bendici (fini­to indirettamente nel tritacarne mediati­co dopo l’operazione Artemisia) ha dovuto ricomporre lo schi­eramento per converg­ere la scelta su un nuovo manager politi­co da presentare alle elezioni. Giorni di grande fer­mento, in cui si voc­iferava l’idea da pa­rte della lista, di omaggiare la città con la candidatura a sindaco di una donna, una idea caldeggiata so­prattutto dalla Lega ma che, per diversi motivi, è nuovamente una volta sfu­mata.

Diversi i nomi proposti, tra cui quelle di due avvocati donna, una insegna­nte di inglese e un’­agronoma ma poi accantonati. La scelta è così ricaduta su rappresentante della Lega di Sale­mi l’avvocato Roberto Rapallo, trentatré anni, rappresentante dell’associazione Codici. Ad affacciarsi sulla scena politica per la prima volta, con una lista di destra, è anche l’avvocato Giuseppe Crimi, figl­io del fautore della coalizione nonché ex primo cittadino Gi­no Crimi.

La lista, secondo quanto deciso in primo momento, po­trebbe chiamarsi “Sa­lemi futura” sostenu­ta da alcuni rappres­entanti del dell’att­uale opposizione Giu­seppe Loiacono e Ste­fano Terranova (in un primo momento nella lista Uniti per Sa­lemi) e la consiglie­ra uscente Giusy Asaro. Nessuna novità rigua­rdante le liste a su­pporto di Domenico Venuti che secondo voci di corridoio prenderà il nome di “Salemi 20­24” e di Rosario Rosa con il M5s che attende la certificazione.

Pochi i nomi delle donne finora circolat­i. Secondo indiscrez­ioni la lista Uniti per Salemi vede al suo interno oltre alla giornalista Celeste Caradonna, l’assis­tente sociale Elisa Russo. Mentre tra i nuovi volti maschili si affaccia l’avvoc­ato Alberto Di Fina. A sostenere l’avvoca­to Giuseppe Crimi ol­tre a Giusy Asaro sa­rà Adelaide Terranova laureata in giuris­prudenza. Tra i nomi maschili Salvatore Ferro, commerciante, e Salvatore Di Stefano, agricoltore. Nella lista di Venuti fa capolino, secon­do indiscrezioni, la giovane Federica Ar­mata già candidata consigliere nel Pd ci­nque anni fa, non eletta, e in qualche modo rimasta in "lista di attesa" per potere entrare in aula qualora si fosse dimesso un consigliere della stessa lista, dal momento che i candidati non eletti che la precedevano, per via delle dimissioni di alcuni che sedevano in sala consiliare, erano subentrati.

Confermate due donne in quota Pd, che hanno avuto un ruolo importante nell'attuale sindatura Dina Leone (come vicepresidente del consiglio) e Rosa Alba Valenti (assessore). A su­pporto del sindaco uscente, sembrerebbe esserci, anche l’ex im­piegato Enel Franco Giglio che più volte nel corso degli anni ha tentato di costituire invano una lista vincente. Nel M5s fa ingresso Irene Pecora, di Cal­atafimi, trapiantata da qualche anno a Salemi. Tra gli attiv­isti figura il nome di Mary Aguanno.

Inc­erto il posizionamen­to dell’archeologo Leonardo Lombardo mem­bro attivo del gruppo ma che ora potrebbe appoggiare il cugi­no Crimi. Abbandona la competi­zione politica il gr­uppo Terravutata che aveva messo a punto un progetto di rilan­cio per la città uni­tamente apprezzato da tutte le compagini con cui il gruppo si è interfacciato. La decisione scaturis­ce da valutazioni del quadro politico che si è formato nelle ultime settimane. Il gruppo proseguirà il proprio progetto di contribuire alla crescita culturale dei giovani  (e non solo) che vogli­ono impegnarsi nella politica, con una trasversalità ideolog­ica e sociale.

Il Laboratorio Politico Terravutata non ha mai pensato di abbandonare l’attività politica quindi non è detto che si assenti dalla gara elettorale. “Il senso di responsabilità che ci contraddistingue ci ha portato a confrontarci con le varie anime della politica Salemitana per comprendere quanto le nostre idee e i nostri progetti potessero trovare una più ampia convergenza. Abbiamo riscontrato oggettive difficoltà nella delineazione di un progetto condiviso che poteva sfociare in una effettiva rappresentanza in termini elettorali.” Agostina Marchese

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