Venuti meno i simboli partitici, a fare la differenza, per gli elettori, oggi più che mai, sono i candidati sindaco. Di certo, condizionare il processo di policy making non è facile neppure per i consiglieri uscenti che oggi si trovano a dovere affrontare una campagna elettorale con un sistema maggioritario altamente penalizzante. I seggi andranno, infatti, solo alle due liste che otterranno più voti, rispettivamente 11 alla prima e 5 alla seconda.
I candidati consiglieri delle rimanenti liste che possono ottenere un buon numero di voti resteranno comunque fuori. Quattro i candidati a sindaco che si sfideranno per governare la città. Dopo il 3 aprile, termine ultimo per presentare le liste, si conosceranno nomi, cognomi dei candidati e denominazioni delle compagini politiche. Un periodo travagliato quello delle ultime settimane per i vari leader politici, intenti a completare la rosa di nomi degli aspiranti consiglieri.
Un periodo in cui non sono mancati scollamenti e qualche default. È il caso della coalizione “Uniti per Salemi” che dopo il ritiro del candidato sindaco Bendici (finito indirettamente nel tritacarne mediatico dopo l’operazione Artemisia) ha dovuto ricomporre lo schieramento per convergere la scelta su un nuovo manager politico da presentare alle elezioni. Giorni di grande fermento, in cui si vociferava l’idea da parte della lista, di omaggiare la città con la candidatura a sindaco di una donna, una idea caldeggiata soprattutto dalla Lega ma che, per diversi motivi, è nuovamente una volta sfumata.
Diversi i nomi proposti, tra cui quelle di due avvocati donna, una insegnante di inglese e un’agronoma ma poi accantonati. La scelta è così ricaduta su rappresentante della Lega di Salemi l’avvocato Roberto Rapallo, trentatré anni, rappresentante dell’associazione Codici. Ad affacciarsi sulla scena politica per la prima volta, con una lista di destra, è anche l’avvocato Giuseppe Crimi, figlio del fautore della coalizione nonché ex primo cittadino Gino Crimi.
La lista, secondo quanto deciso in primo momento, potrebbe chiamarsi “Salemi futura” sostenuta da alcuni rappresentanti del dell’attuale opposizione Giuseppe Loiacono e Stefano Terranova (in un primo momento nella lista Uniti per Salemi) e la consigliera uscente Giusy Asaro. Nessuna novità riguardante le liste a supporto di Domenico Venuti che secondo voci di corridoio prenderà il nome di “Salemi 2024” e di Rosario Rosa con il M5s che attende la certificazione.
Pochi i nomi delle donne finora circolati. Secondo indiscrezioni la lista Uniti per Salemi vede al suo interno oltre alla giornalista Celeste Caradonna, l’assistente sociale Elisa Russo. Mentre tra i nuovi volti maschili si affaccia l’avvocato Alberto Di Fina. A sostenere l’avvocato Giuseppe Crimi oltre a Giusy Asaro sarà Adelaide Terranova laureata in giurisprudenza. Tra i nomi maschili Salvatore Ferro, commerciante, e Salvatore Di Stefano, agricoltore. Nella lista di Venuti fa capolino, secondo indiscrezioni, la giovane Federica Armata già candidata consigliere nel Pd cinque anni fa, non eletta, e in qualche modo rimasta in "lista di attesa" per potere entrare in aula qualora si fosse dimesso un consigliere della stessa lista, dal momento che i candidati non eletti che la precedevano, per via delle dimissioni di alcuni che sedevano in sala consiliare, erano subentrati.
Confermate due donne in quota Pd, che hanno avuto un ruolo importante nell'attuale sindatura Dina Leone (come vicepresidente del consiglio) e Rosa Alba Valenti (assessore). A supporto del sindaco uscente, sembrerebbe esserci, anche l’ex impiegato Enel Franco Giglio che più volte nel corso degli anni ha tentato di costituire invano una lista vincente. Nel M5s fa ingresso Irene Pecora, di Calatafimi, trapiantata da qualche anno a Salemi. Tra gli attivisti figura il nome di Mary Aguanno.
Incerto il posizionamento dell’archeologo Leonardo Lombardo membro attivo del gruppo ma che ora potrebbe appoggiare il cugino Crimi. Abbandona la competizione politica il gruppo Terravutata che aveva messo a punto un progetto di rilancio per la città unitamente apprezzato da tutte le compagini con cui il gruppo si è interfacciato. La decisione scaturisce da valutazioni del quadro politico che si è formato nelle ultime settimane. Il gruppo proseguirà il proprio progetto di contribuire alla crescita culturale dei giovani (e non solo) che vogliono impegnarsi nella politica, con una trasversalità ideologica e sociale.
Il Laboratorio Politico Terravutata non ha mai pensato di abbandonare l’attività politica quindi non è detto che si assenti dalla gara elettorale. “Il senso di responsabilità che ci contraddistingue ci ha portato a confrontarci con le varie anime della politica Salemitana per comprendere quanto le nostre idee e i nostri progetti potessero trovare una più ampia convergenza. Abbiamo riscontrato oggettive difficoltà nella delineazione di un progetto condiviso che poteva sfociare in una effettiva rappresentanza in termini elettorali.” Agostina Marchese