Diocesi di Mazara, domenica il primo incontro formativo online di A.C.R.

Redazione Prima Pagina Partanna
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17 Novembre 2020 09:23
Diocesi di Mazara, domenica il primo incontro formativo online di A.C.R.

Si è svolto domenica 15 novembre 2020, in modalità a distanza, il 1° Incontro di formazione  educatori della diocesi di Mazara del Vallo (TP) per l’anno Associativo 2020-21.  L’evento è stato organizzato dall’equipe A.C.R. diocesana, coordinata dalla Responsabile  A.C.R. diocesana Giacoma FAZIO, per sostenere gli educatori parrocchiali in questo momento  d’incertezze e preoccupazioni procurate dall’emergenza sanitaria in atto.  L’incontro è iniziato con un momento di preghiera condotto dall’assistente diocesano A.C.R.

 Don Nicola Patti che invita i vari gruppi parrocchiali a seguire con fantasia ciò che lo Spirito  Santo ci ha donato. <<Ognuno di noi ha ricevuto dei talenti e non deve avere paura di metterli  in gioco per prendere nuove strade, nuovi percorsi dettati dalla situazione attuale. Sapremo fare  frutti, sfruttando il digitale per essere vicini ai ragazzi, senza aver paura di mettere in gioco le  nostre vite.

>> conclude don Nicola.  Prendendo spunto dal libro Biblico di Qoelet 3,1–11 la formazione, condotta da Chiara SUTERA  Responsabile A.C.R. della Parrocchia S. Anna di Marsala nonché membro del gruppo  redazionale stesura guide A.C.R. dell’Associazione nazionale, è iniziata con la seguente  domanda: “Che tempi stiamo vivendo?”  In questo tempo di sicuro non possiamo trovare una ragione a quello che ci sta succedendo, ma di sicuro possiamo attendere e vivere questo tempo come un’opportunità.

Dobbiamo  inventarci un altro modo per essere educatori che sia al passo con questo tempo. E allora: “Qual è il nostro tempo?”  Il nostro è un tempo in cui siamo chiamati o richiamati a riscoprire la nostra vocazione al  servizio educativo. Questo tempo sembra che ci impedisca di fare A.C. ma è proprio questo  tempo, questo contesto stesso che ci chiede ancora di più di essere e di fare A.C.  In questo tempo siamo e dobbiamo essere distanziati, ma questo non ci impedisce e non può  impedirci di essere prossimi.

Serve la creatività per raggiungere la prossimità.  Questo è un tempo d’incertezza e precarietà, difficoltà, è un tempo di crescita, un tempo in cui  possiamo e dobbiamo essere migliori e rinnovati. E’ tempo di vivere la chiesa in uscita, di  rivivere la celebrazione con il tesoro prezioso della Fede, perché abbiamo già provato il dolore  della distanza dall’Eucarestia.  Questo è il tempo in cui il valore del nostro servizio è più che mai autentico perché ogni tempo speso è un tempo donato gratuitamente.  E allora altra domanda: “Come deve essere un educatore A.C.

ai tempi del COVID?” Prendendo come riferimento le 5 W del giornalismo, CHI-COSA-COME-QUANDO-PERCHE’ un educatore ai tempi del COVID deve essere:  - CHI: un giovane o adulto, cristiano, aderente che con audacia, coraggio e creatività decide di donarsi ….a fondo perduto;  - COSA: non può rassegnarsi all’idea di non fare nulla ma s’impegna a trovare nuove idee; - COME: è una sfida, facciamolo senza perdere di vista l’identità associativa che da più di  150 anni ci caratterizza, stravolgiamo le guide lasciando il contenuto e mettendo in  pratica la nostra creatività;  - QUANDO: sempre, ma utilizzando le risorse che la tecnologia ci mette a disposizione; - PERCHE’: ogni educatore ha un suo perché ma quello che ci lega tutti è l’urgenza di  aiutare i bambini/ragazzi/giovani/adulti/adultissimi a non rilegare la Fede tra quelle cose  che in questo tempo non si possono fare.  Non ci possiamo permettere di sotterrare le nostre idee, la nostra creatività come ha fatto il  servo della parabola dei talenti (Mt.

25, 14-30) ma li dobbiamo fare fruttare rispettando le regole  che l’attuale pandemia ci ha imposto; non possiamo privare i nostri ragazzi con l’incontro con  Gesù, il Signore ci chiede di investire.  Domanda finale: “Quest’anno servo anch’io?” Risposta: sì, quest’anno servo a fare qualcosa  che sia diverso da quello che ho fatto negli anni scorsi ma sempre “vicino” ai ragazzi.  In conclusione la presidente dell’A.C.

diocesana Enza LUPPINO, condividendo le  preoccupazioni di ognuno, ha esortato tutti gli educatori a mettere in atto i talenti che ci sono  stati donati mettendoli a disposizione dei ragazzi e delle loro famiglie. La responsabile A.C.R. diocesana Giacoma FAZIO ha ringraziato tutti per la partecipazione a questo nuovo modo di  fare formazione ribadendo che malgrado tutto ci siamo, nonostante tutto ci proviamo, consapevoli che Dio vuole che noi ci siamo.  “E’ bene non fare del male ma è male non fare del bene.

Va il Signore non ti lascerà solo” (Papa Francesco Anno Missionario 1/10/2019)

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