Partanna, mettiamo fine alla diatriba sulla commemorazione di Rosario Sciacca
Sono trascorsi ben 30 anni da quell’ 11 giugno del 1990. Poteva essere un giorno come tanti altri d’inizio estate, ma per alcuni malavitosi era il giorno in cui dovevano compiere una missione, una missione di morte Quella mattina tra i malavitosi ed il loro obiettivo, però, si trovò Rosario Sciacca, da tutti conosciuto come Saro. Un uomo giusto, un lavoratore, un marito, un padre. Da quel giorno per Giovanna Ragolia e la figlia Rosa cambia tutto, loro perdono il pilastro portante della loro famiglia, il loro amato.
“Il mio amore era così unico come il cielo iridato di una goccia di rugiada in un fiore all’alba. Il tuo sole mi colpì nel sangue, evaporò la rugiada e restai senza cielo” si legge nell’epitaffio. In tutti questi anni, nel giorno dell’anniversario, Giovanna e Rosa hanno continuato ad andare in via Libertà a deporre un mazzo di fiori su quel marciapiedi che, l’11 giugno di 30 anni fa, accolse il corpo del loro Saro. Dopo qualche anno la commissione prefettizia, mandata dal governo dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazione mafiosa, decide di intitolare strade e piazze alle vittime di mafia; Rosario Sciacca viene riconosciuto come tale ed il suo nome viene inciso su una lapide che verrà collocata in una piazza di Partanna.
Lo Stato c’è! Da sempre la moglie Giovanna non ha mai cercato passerelle dove far partecipare “il personaggio” di turno anzi ha sempre ricordato suo marito in modo sobrio, dignitoso e silenzioso. Quest’anno, in periodo di Covid-19, dove le manifestazioni pubbliche sono contingentate, Giovanna e Rosa non organizzano nulla di pubblico. Ma come si sa i primi soli caldi, fanno surriscaldare anche gli animi dei più freddi ed ecco che: tra il PD locale, il sindaco e Cambia Partanna è bagarre.
Prima Pagina Partanna che ha dato spazio alla parte politica, oggi, ha raccolto le dichiarazioni di Giovanna Ragolia e Rosa Sciacca le quali hanno espresso il desiderio di porre un punto definitivo su questa vicenda: Giovanna Ragolia: dopo aver ascoltato interviste varie sulla commemorazione di mio marito, Rosario Sciacca, per il 30° anniversario della sua dipartita, tengo a precisare, per mettere fine a questa triste e inquietante diatriba, che nessuna manifestazione è stata organizzata né da me né da mia figlia; che i presenti al cimitero per deporre un fiore, i quali ringrazio, sono venuti spontaneamente.
Non è stato invitato né il sindaco né l’amministrazione comunale né nessun altro, in quanto, ribadisco, non è stata organizzata nessuna manifestazione. Rosa Sciacca: Subito dopo il messaggio del sindaco, ho pubblicato un post su Facebook, ma ho notato con rammarico che ancora oggi il messaggio non è passato o non è stato capito. Ricordo, a chi ancora non mi conoscesse, che sono la figlia della vittima di cui si sta facendo troppo rumore. Il post non è stato scritto da un emerito sconosciuto, ma dalla figlia! Credo tuttavia, che si stia esagerando senza alcun motivo su qualcosa che mi tocca troppo da vicino e che dopo 30 anni mi toglie ancora il fiato.
Vorrei spiegare la vicenda in tre punti: - Non è stata organizzata nessuna manifestazione - Mia madre non ha invitato nessuno, si è solo fermata a rispondere a molte persone che volevano partecipare e portare un fiore a papà - Secondo quanto detto nell’intervista, anche io sarei un cattivo esempio, essendo la figlia e non avendo partecipato. Spero adesso di essere stata più chiara. Sono molto delusa da persone che reputavo diverse, inoltre vorrei descrivere meglio il mio stato d'animo: sono arrabbiata! Mio padre è un padre, un marito, è Saro Sciacca! Non è uno strumento di discussioni, interviste o interventi politici. Volevamo ringraziare Prima Pagina Partanna per l’occasione che ci è stata concessa.