La Presidente della Fidapa di Partanna partecipa al convegno sull'acqua declarando una sua poesia
Ieri 31 marzo presso la sala consiliare del comune di Gibellina si è tenuto un importante convegno su un tema quanto mai attuale: l'acqua.
Se ne è parlato cercando di declinare il tema sia sotto forma d'arte, sotto forma di problematica biologica, ambientale, chimica, sociologica, scientifica, archeologica e infine poetica.
Gli interventi sono stati preziosi e di alto livello.
È intervenuta l'archeologa Martine Fourmont, gli studenti dell'istituto R. D'Altavilla di Mazara Del Vallo, le dottoresse Luisa Tamburello e Francesca De Luca Di Fare Ambiente di Trapani, l'agronoma Maria Pia Leone, i dottori Giorgio Tranchida e Gemma Biondo del CNR-IAS di capo Granitola ed infine la dottoressa Giulia Casanento, direttrice della Riserva Grotta di Santa Ninfa Legambiente Sicilia.
Si è parlato di composizione dell'acqua e di inquinamento, di etica del consumo e di idroponica.
Si è anche declinata in versione poetica l'acqua.
La Presidente in carica della Fidapa di Partanna, Maria Bianco, ha condiviso con la platea un componimento poetico scritto per l'occasione.
La Presidente ha cercato di mettere in versi tante tematiche presentando l'acqua come un dono da proteggere, come oro per vita e come veleno.
La poesia ha chiuso un convegno di alto livello.
Di seguito il componimento.
Acqua
Scivola lieve, tra rocce e radici, l’acqua che danza nei fiumi antichi, specchio di cielo, respiro di terra, linfa che nutre, che sfama e che afferra, gemma di vita, canto di pioggia che cade smarrita, sorgente nascosta, promessa di pace, tesoro silente che mai si rimpiazza.
Scivola quest'acqua, limpida e chiara, sgorga dai monti, danza e scompare, specchio di cielo, respiro di vita, goccia che sfiora la terra ferita.
Scivola ed è oro che si perde tra mani avide, impure, che è rubato ai campi, alle bocche aride, conteso, sprecato, venduto al potere, ghiaccio che spacca, grandine che batte, lacrima amara che tutto divide, guerra tra mani che chiedono pace mentre la sete continua a gridare in un urlo muto.
Scivola come acqua azzurra, come cielo che si tinge di scuro veleno, lago che muore, mare di fumo, terra spezzata, deserto in cammino, il grido del mondo si perde nel limo.
Custodiamo l'oro che scorre leggero, quella goccia preziosa di un fragile impero, l'acqua è speranza che scorre nel tempo, linfa che nutre ogni nuovo germoglio, goccia che cade e si fa primavera, canto di vita che tutto disseta ché senza il respiro di questo cristallo, anche la vita può cadere nel silenzio più alto.
Acqua è respiro, è vita, è ferita, è forza che crea, è forza che uccide, è il bene più puro, il male più oscuro, specchio del mondo, destino...il nostro.