Castelvetrano, avviata l'operazione di sgombero dell'ex cementificio
Nella notte tra il 29 e il 30 settembre 2021 l’intero sito era stato distrutto da un grave incendio accidentale.È stata avviata questa mattina l’operazione di sgombero dell’insediamento abusivo presso
l’ex cementificio “Calcestruzzi Selinunte”, al confine tra i territori di Castelvetrano e Campobello
di Mazara, occupato da oltre un decennio da lavoratori stagionali stranieri.
Si tratta di una problematica che questa Prefettura ha costantemente seguito al fine di
individuare un percorso istituzionale che assicurasse il superamento definitivo
dell’“accampamento” realizzato dai numerosi lavoratori stranieri che ogni anno giungono nel
territorio di questa provincia per la raccolta delle olive, vivendo in condizioni di estremo degrado
sotto l’aspetto umano e igienico-sanitario.
L’area interessata è costituita da un ex opificio abbandonato all’interno del quale hanno
trovato rifugio da oltre dieci anni numerosi lavoratori stranieri che ogni anno giungono nel
territorio di questa provincia, fino a raggiungere il consistente numero di 800 presenze, in
occasione della campagna olivicola, approntando abitazioni precarie e fatiscenti e vivendo in
condizioni di assoluto degrado con conseguenti riflessi sulla salute e sull’ordine e la sicurezza
pubblica.
Peraltro, nella notte tra il 29 e il 30 settembre 2021 l’intero sito è stato distrutto da un
grave incendio divampato per cause accidentali nel quale ha perso la vita un giovane originario
della Guinea Bissau; tale gravissimo evento non ha indotto gli occupanti ad abbandonare il sito,
che è stato, invece, immediatamente rioccupato dai migranti che hanno riallestito nuovamente in
pochissimo tempo l’accampamento.
Per affrontare tale complessa problematica, sin dall’8 giugno 2021 è stato istituito presso
questa Prefettura un “tavolo permanente” con la partecipazione di tutti gli attori istituzionali
coinvolti che si è riunito con numerosissime riunioni, fino allo scorso 16 maggio, al fine di individuare strategie condivise e creare le condizioni per una definitiva risoluzione della
problematica.
Alle riunioni hanno partecipato, oltre ai Sindaci dei Comuni di Castelvetrano e
Campobello di Mazara, le Forze di polizia, i Vigili del Fuoco, l’ASP, la Croce Rossa,
l’Assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, il Dipartimento
Regionale della Protezione Civile, l’UNHCR, l’EBAT - Ente Bilaterale Agricolo Territoriale
della provincia di Trapani, nonché, in alcune occasioni, anche il Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale di Marsala per gli aspetti di carattere giudiziario.
Sin dai primi incontri si è posta la necessità di individuare e lavorare per una soluzione
alloggiativa alternativa per gli occupanti che consentisse la definiva dismissione
dell’insediamento abusivo che, oltre a presentare – come detto - gravissime criticità sotto il
profilo igienico-sanitario, favorisce lo sfruttamento lavorativo, il caporalato ed altri fenomeni di
criminalità.
I lavori del “tavolo permanente” sono stati immediatamente orientati alla
programmazione di mirate progettualità attraverso un’attività di impulso, di orientamento e di
supporto tecnico a favore dei due citati comuni, presso i quali convergono in massima parte i
braccianti stranieri immigrati.
Grazie al supporto fornito costantemente dalla Prefettura, anche attraverso il tavolo
permanente, i Comuni di Castelvetrano e Campobello di Mazara hanno, pertanto, elaborato dei
progetti per la realizzazione di insediamenti abitativi che sono stati già ammessi al finanziamento
e sono attualmente in fase di realizzazione.
In particolare l’Autorità di Gestione dei fondi europei e dei programmi operativi
nazionali, presso il Ministero dell’Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha ammesso
a finanziamento due progetti a valere sui fondi POC Legalità 2014-2020 – Asse 3 – Azione 3.2,
il progetto “Accoglienza nella legalità”, proposto dal Comune di Castelvetrano, e il Progetto
proposto dal Comune di Campobello di Mazara, inerente la realizzazione di un ostello per
braccianti agricoli immigrati vittime di caporalato presso l’area dell’ex oleificio “Fontane
d’Oro”, per un valore di circa euro 1.300.000 ciascuno.L’auspicio è quello di garantire per le prossime campagne olivicole la presenza di
adeguate strutture in grado di contrastare il degrado che caratterizza l’insediamento abitativo
abusivo ed offrire un’alternativa alloggiativa stabile all’ex cementificio abbandonato che si va
oggi a sgomberare.
Nelle more dell’attuazione delle citate progettualità e al fine di ospitare decorosamente i
lavoratori stagionali regolari in concomitanza con l’avvio della campagna olivicola, è stato
allestito, sia nel 2021 sia nel 2022, un campo presso l’ex oleificio “Fontane d’oro” nel territorio
del comune di Campobello di Mazara, composto dai 50 moduli abitativi donati da UNHCR alla
Prefettura, che hanno accolto centinaia di lavoratori in un contesto di legalità, grazie alla gestione
curata dalla Croce Rossa Italiana e finanziata dall’Assessorato della Famiglia, delle Politiche
Sociali e del Lavoro, Ufficio Speciale Immigrazione, della Regione Siciliana, nell’ambito del
programma Su.Pr.Eme. Italia (Sud Protagonista nel superamento delle Emergenze in ambito di
grave sfruttamento e di gravi marginalità degli stranieri regolarmente presenti nelle cinque
regioni meno sviluppate).
Nonostante la realizzazione di tale alternativa, un nutrito gruppo di lavoratori
extracomunitari, verosimilmente privi dei requisiti per la regolare permanenza sul territorio,
hanno voluto mantenere stabile dimora presso l’ex cementificio, rifiutando la possibilità di essere
ospitati presso l’insediamento regolare allestito a “Fontane d’Oro”.
Create quindi le imprescindibili premesse e avviati i progetti che dovranno rappresentare
la stabile alternativa all’insediamento abusivo, si è concordemente ritenuto in sede di Comitato
Provinciale dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica che i tempi fossero ormai maturi per effettuare
lo sgombero dell’ex cementificio, all’interno del quale si sono evidenziate nel frattempo
numerose criticità e situazioni di evidente e diffusa illegalità.
Il Sindaco di Castelvetrano ha quindi adottato, lo scorso 21 febbraio, l’ordinanza di
sgombero, che si è resa inevitabile oltre che per motivi di carattere igienico-sanitario anche per
le precarie condizioni strutturali del cementificio, accertate dai Vigili del Fuoco nel corso del
sopralluogo disposto da questa Prefettura.Per poter dare concreta esecuzione alla citata ordinanza sindacale e prevenire nuove
future occupazioni, si rende necessario adesso coordinare le attività di bonifica del sito,
demolendo i manufatti precari realizzati dagli occupanti e provvedendo allo smaltimento
dell’immensa quantità di rifiuti, anche ingombranti, ivi compreso l’amianto, accumulati negli
anni all’interno dell’area.
Al fine di programmare tali complesse attività e determinarne i costi, questa Prefettura ha
tenuto ulteriori riunioni del tavolo permanente e, su richiesta del Sindaco di Castelvetrano, è
stato ottenuto anche un generoso contributo straordinario sia da parte del Ministero dell’Interno
– Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione sia da parte della Presidenza della Regione
Siciliana - Dipartimento Regionale di Protezione Civile, necessario a sostenere
l’Amministrazione Comunale nell’oneroso impegno finanziario connesso alle operazioni di
bonifica che saranno effettuate in danno dei privati proprietari delle aree occupate.
In esito a tale complessa attività di programmazione effettuata con il coordinamento della
Prefettura e con il supporto del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, l’intervento di
demolizione dei manufatti e delle opere abusive presenti nell’area dell’ex cementificio
“Calcestruzzi Selinunte” sarà effettuato dal 4° Reggimento Genio Guastatori – Battaglione
“Simeto” dell’Esercito, mentre i rifiuti presenti nella zona saranno rimossi e smaltiti dal Comune
di Castelvetrano che si avvarrà dell’impresa che in atto cura il servizio di igiene ambientale in
quel territorio.
In seguito allo sgombero, i lavoratori regolari che non avranno altro ricovero potranno
temporaneamente trovare ospitalità presso l’insediamento ancora attivo presso l’ex oleificio
“Fontane d’Oro” nel territorio del Comune di Campobello di Mazara.
L’operazione odierna è il frutto di una lunga ed articolata preparazione, finalizzata non
solo al mero sgombero del sito occupato, che si sarebbe potuto effettuare rapidamente, ma altresì
e soprattutto alla contemporanea realizzazione di una valida alternativa alloggiativa che ha
richiesto tempi inevitabilmente più lunghi e che costituisce il risultato di una sinergia istituzionale
costantemente finalizzata all’affermazione e al ripristino della legalità in un territorio nel quale le Istituzioni hanno saputo dimostrare la forza ed il valore di un’azione congiunta e di
un’attenzione costante nel contrasto alla criminalità di ogni genere.